La “Petrolavori” assume in Fincantieri ma non gli ex Beraud

L’impresa subentrata a Beraud in Fincantieri a Monfalcone assume, ma non gli ex dipendenti della storica ditta dell’appalto, alle prese con l’uscita dalla mobilità e la mancanza di lavoro. Ad aver saputo della ricerca di personale da parte di Petrolavori sono stati proprio alcuni ex lavoratori Beraud che si sono quindi rivolti all’Ufficio per l’impiego di Monfalcone. Petrolavori, però, non si era rivolta al canale istituzionale, nonostante l’Ufficio per l’impiego avesse avuto contatti con la società di Trieste al momento del subentro a Beraud e l’assorbimento di parte della manodopera. E dalle verifiche effettuate dal servizio provinciale, è risultato che effettivamente a inizio mese la società ha assunto diverse persone, tutte straniere, con le stesse professionalità degli ex Beraud. Vale a dire verniciatori e sabbiatori.
«Da un controllo effettuato a sistema - conferma l’assessore provinciale al Lavoro Ilaria Cecot -, risulta che effettivamente la Petrolavori ha assunto il 4 febbraio molte persone con le stesse professionalità degli ex Beraud. Credo che forse, un accordo con Fincantieri, con la richiesta di inserire nel capitolato di gara una sorta di clausola sociale potrebbe ovviare a questo genere di situazioni». Ed è quanto i sindacati dei metalmeccanici suggeriscono da tempo. In particolare, 10 mesi fa, il segretario provinciale della Uilm, Luca Furlan aveva detto con forza che «le distorsioni dell’indotto Fincantieri si possono eliminare anche prevedendo l’obbligo da parte delle aziende che vincono o subentrano nell’appalto di riassorbire i dipendenti di quelle che lo perdono».
L’assessore, comunque, intende muoversi ora in questa direzione, incontrando «nei prossimi giorni il portavoce di Bono, con lo scopo di arrivare a un incontro con il responsabile del personale di Fincantieri e di siglare un protocollo di intenti». Previa verifica normativa, questo è il nodo da sciogliere anche per l’assessore provinciale.
Il caso Beraud non è però l’unico all’attenzione dell’assessorato provinciale al Lavoro. «Per quanto riguarda Eaton sappiamo che almeno 10 sono gli interinali assunti per soddisfare esigenze di produzione - afferma l’assessore -. Anche in questo caso c’è perplessità, visto che i licenziamenti due anni fa sono avvenuti per stato di crisi e, a detta di alcuni lavoratori, subito dopo l’apertura della mobilità, sono ripartite assunzioni». Un aspetto che l’assessorato ora verificherà. Di certo, invece, mercoledì prossimo, alle 18, l’assessore Cecot incontrerà nella sala del Consiglio provinciale a Gorizia una delegazione di ex Eaton.
Laura Blasich
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