La portaerei Cavour allarma la Slovenia

La Tv di Lubiana dopo conversazioni radio annuncia lo sconfinamento. La Marina: «Non è vero, temevano lo scarroccio»
Silvano Trieste 07/01/2015 Nave Cavour, in Bacino san Marco
Silvano Trieste 07/01/2015 Nave Cavour, in Bacino san Marco

TRIESTE. Un test particolare, da effettuare rigorosamente a “macchine ferme” e che quindi comportava un certo abbrivio, o un autentico seppure ridotto sconfinamento in acque straniere. Ieri l’uscita dall’Arsenale San Marco della portaerei Cavour, l’ammiraglia della nostra flotta, ha causato un piccolo incidente diplomatico. O per meglio dire un equivoco.

Il portale della Tv pubblica slovena Mmc aveva annunciato che nella mattinata la portaerei italiana sarebbe finita in acque territoriali slovene senza i necessari permessi delle autorità di Lubiana.

In realtà la Marina militare ha poi precisato: nessun sconfinamento, solo la preoccupazione della Guardia costiera slovena per lo scarroccio seguito al test e la richiesta di particolari al nostro equipaggio. Evidentemente la Tv di Lubiana aveva interpretato male le comunicazioni italo-slovene, dettate dai timori dei vicini visto il traffico mercantile in zona e la ristrettezza delle acque interessate al caso.

«Non c’è stato nessun sconfinamento, e da Lubiana non è arrivata alcuna protesta formale in tale senso», hanno precisato nel pomeriggio fonti ufficiali della Marina militare dopo le verifiche del caso. In effetti, la Mmc ha riportato che si sarebbe trattato di un piccolo disguido per via delle difficoltà di manovra nel piccolo lembo di mare che divide in quel punto l'Italia dalla Slovenia. Il “disguido” sono le legittime richieste di informazioni avanzate dalla Guardia costiera slovena, forse non troppo abituata ad avere a che fare con navi militari dalla mole della “Cavour”.

L’equipaggio della portaerei, d’altronde, proprio a Trieste nello scorso mese di novembre, aveva dato prova di eccellenti qualità marinaresche ormeggiando l’enorme unità alla Stazione marittima, con una precisione millimetrica e per giunta con il buio.

Una manovra che aveva rievocato i tempi e le gesta di marinai e comandanti del calibro di Agostino Straulino. L’ammiraglio originario di Lussinpiccolo, che al comando della Nave scuola Amerigo Vespucci passò alla leggenda grazie all'uscita a vele spiegate dal porto di Taranto attraverso il canale navigabile, e che stabilì il record di velocità di 14,6 nodi.

Con mare calmo e quasi in assenza di vento, ieri Nave Cavour era uscita a velocità ridottissima dal bacino più grande dell’Arsenale San Marco, dove ha stazionato circa due settimane per lavori di ordinaria manutenzione: carenaggio, eliche, verniciature. La prima volta di una nave militare battente il tricolore. Poi il “caso” internazionale che sperabilmente non dovrebbe essere di impedimento ad altre simili “visite” di unità della Marina militare. D’altra parte, nel caso della “Cavour”, lunga 240 metri, il Bacino 4 del “San Marco”, con i suoi 295 metri, è tra i pochi in Italia adatti ad accoglierla.

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