La Provincia di Trieste mette all’asta le sue azioni in Autovie

Giudicata non più strategica la partecipazione con lo 0,26% del capitale sociale. Il controvalore di oltre 1,2 milioni sarebbe subito spendibile
Di Gabriella Ziani
Aiello 15 Luglio 2013. Code fra Villesse e Palmanova per l' incidente in autostrada. Foto Petrussi Foto Press / Petrussi Diego
Aiello 15 Luglio 2013. Code fra Villesse e Palmanova per l' incidente in autostrada. Foto Petrussi Foto Press / Petrussi Diego

Autovie venete perde un socio, la Provincia di Trieste, che mette all’asta la sua partecipazione alla “spa” che per oltre l’86% del capitale è posseduta da Friulia, la finanziaria regionale. E che sta attraversando da lungo tempo i ben noti problemi: terza corsia, soldi mancanti, pedaggi in questi giorni aumentati in modo giudicato insufficiente per finanziare l’opera... La Provincia se ne va, del resto la sua quota era dello 0,26% «e non ci consentiva alcuna possibilità decisionale - spiega l’assessore al Bilancio, Mariella De Francesco -, anche se ogni anno portava in cassa un utile di circa 20-25 mila euro».

Partecipazione minima, ma non infima. La Provincia di Trieste si trova al 10.o posto su 34 azionisti per quota di capitale, un patrimonio al confronto di quanto posseduto per esempio dal Comune di Treviso (0,000041%) o da Gaslini sviluppo srl (0,000008%) secondo i dati del bilancio 2013 di Autovie.

Il bando pubblicato in questi giorni mette all’asta 1.637.262 azioni, con aggiudicazione al prezzo più alto. Per un controvalore di base stimato in 1.293.436 euro. Il termine per la presentazione delle offerte scadrà il 24 febbraio. Il 25 febbraio alle 10 l’apertura delle buste, o anche di una offerta unica (purché valida) se così sarà.

«È una decisione che abbiamo deliberato già nella primavera 2013 - riepiloga l’assessore -, quando abbiamo deciso di uscire da tutte le partecipate non strategiche per l’ente, per esempio Trieste città digitale, Gestione immobili Fvg, Fiera (peraltro in liquidazione), Consorzio dell’aereoporto. Siamo rimasti nel Gal (Gruppo di azione locale), in Autoporto dove però deteniamo il 36%, e in Promotrieste, e abbiamo disdetto la presenza anche in molte associazioni. Per Autovie, trattandosi di una “spa”, dobbiamo mettere all’asta le azioni, il cui valore medio di stima è stato ottenuto con il calcolo matematico che si fa in questi casi». Ogni azione è offerta dunque al prezzo di 0,79 euro, altrimenti detto 79 centesimi. Nel disciplinare di gara la Provincia specifica che il capitale sociale di Autovie al 30 giugno 2013 ammontava a 157.965.738 euro, rappresentato da 607.560.533 azioni. Del valore di 0,26 euro ciascuna, altrimenti detto di 26 centesimi.

«In Autovie la Provincia c’era praticamente da sempre - prosegue De Francesco -, ma l’unica utilità era il diritto a partecipare all’assemblea dei soci per avere informazioni dirette. Le informazioni possiamo averle ugualmente dalla lettura dei bilanci, mentre inserire nel nostro bilancio consolidato anche tutte le “partecipate”, come oggi richiede la legge, era un lavoro complicato e lungo, a fronte del fatto che in Autovie non avevamo voce in capitolo».

Invece quel milione abbondante che potrebbe derivare dalla vendita è una contropartita, al confronto, di pregiato valore di questi tempi: «I soldi ricavati - dice De Francesco - potremmo usarli interamente, sono svincolati dal patto di stabilità purché vengano spesi entro l’anno in cui è avvenuta l’alienazione: sono fondi ascritti al conto capitale, non alla spesa corrente. E noi di soldi da poter spendere (per le scuole e per tanto altro) abbiamo come si sa enorme bisogno».

Arriveranno prima i soldi o la dibattuta abolizione delle Province appena votata in Regione? De Francesco: «Chiunque subentri a noi, troverà quei soldi. E potrà, e dovrà, spenderli».

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