La Rocca di Monfalcone si valorizza mostrandola da ogni visuale

La Rocca rappresenta uno dei simboli di Monfalcone e la sua presenza che domina il centro cittadino ha costituito per i monfalconesi nel corso dei secoli una rassicurante difesa protettiva.
La Rocca negli anni ’50 era liberamente accessibile anche nel suo interno: io stesso più volte ho avuto l’occasione di entrarvi e di salire sugli spalti più alti, godendomi una meravigliosa vista all’intorno e dal punto più elevato. Ora, completamente restaurata sotto il controllo della Sovraintendenza alle antichità e ai monumenti, fa bella mostra di sé nel suo bianco splendore. Il terrapieno che la circonda è già stato liberato più volte da cespugli ed alberi, ma a mio avviso il lavoro fatto non è ancora sufficiente per poterla vedere anche da altre visuali cittadine che non siano quelle centrali. Inoltre, io ritengo importante che la Rocca possa mostrare la sua imponenza anche della parte posteriore, la cui visuale ad esempio dalla autostrada è impedita dalle essenze arboree cresciute a dismisura, che dovrebbero essere abbattute o diradate, per far godere della sua vista oltre ai monfalconesi anche gli innumerevoli automobilisti di passaggio.
Sicuramente quando la Rocca svolgeva la sua funzione di difesa e controllo del territorio non aveva nel suo intorno alberature che avrebbero potuto impedire la vista di eventuali movimenti nemici; quindi, la mia proposta dovrebbe conferire alla Rocca la configurazione di un tempo nella sua interezza, oltre ad avere una maggiore attrattiva turistica. Ho letto dell’intenzione di costituirvi dei nidi per qualche famigliola di falchi, che dovrebbero tener lontani storni e piccioni dalla nostra città. Il loro volteggiare sulla Rocca e sul carso monfalconese, una volta molto frequentato dai rapaci, potrebbe completare un quadro assai piacevole e di significativo interesse.
Renato Antonini
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