La satira avanza su internet e “contagia” pure i leghisti

i social
Nemmeno l’ironia social si placa. Da giorni appaiono, sia su profili privati sia su pagine pubbliche, immagini e commenti a carattere satirico accomunati dal fatto di prendere di mira il vicesindaco Paolo Polidori.
E neanche i suoi colleghi di partito ne sembrano esenti. A tale proposito, ieri è circolato lo screenshot di un post Facebook, attribuito al consigliere regionale leghista Antonio Lippolis. Il testo, redatto in dialetto, recita: «Amore, il plaid che avevo lasciato sul divano, l’hai messo via tu oppure è passato Polidori?».
Un perfetto “witz” in stile triestino, la cui paternità non è tuttavia certa. Ieri, sul profilo di Lippolis, la battuta non era infatti leggibile. Rimozione del post, impostazioni della privacy blindate o fotomontaggio? Rimane il beneficio del dubbio. Un altro “meme” immortala un momento estivo sul lungomare cittadino. Con l’aggiunta della scritta in sovrimpressione, ancora una volta in dialetto triestino: «Barcola, estate 2019. Tenetevi stretto l’asciugamano, che ancora non passi Polidori».
Continuano a proliferare pure le vignette di Vile&Vampi. Dopo quella raffigurante il vicesindaco preda di un raptus d’ordine e disciplina, che butta nelle immondizie i reggiseni stesi ad asciugare dalle vecchine nostrane, ecco che ne spunta un’altra. La didascalia di quest’ultima afferma «ecco le nuove strategie di promozione turistica del Comune» e accompagna la foto del cartello che indica l’ingresso a Trieste. Solo che, sotto il nome del capoluogo regionale, l’epiteto di «Città della Barcolana» è stato sostituito con un’insegna recante la scritta «Città toleranzida». —
L.Gor.
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