La Scuola Merletti stringe collaborazioni con il Cossar-Da Vinci

La Scuola Merletti di Gorizia è una realtà in salute, con un numero di iscritti stabile e prospettive di ampliamento, soprattutto per quanto riguarda la rete delle sue collaborazioni didattiche, artistiche e professionali. Va bene anche lo showroom in corso Verdi che ha sempre più contatti fuori città. La storica struttura amministrata dall’omonima fondazione ieri è stata protagonista, nell’aula magna dell’Università di Trieste, della tavola rotonda “La scuola del Merletto di Gorizia fra tradizione dei saperi femminili e nuove professionalità”. Un titolo non casuale perché, come spiegato dai principali rappresentanti dell’istituto, uno dei suoi scopi principali è crescere soprattutto dal punto di vista dell’impiego professionale delle maestre merlettaie.
Se infatti è vero che un tempo molte di loro insegnavano nella scuola goriziana, ora i contatti con l’esterno sembrano ampliare un po’ gli orizzonti. Da qui le collaborazioni con le scuole dove si studia moda e dintorni, come ad esempio l’istituto professionale Cossar–da Vinci a Gorizia e il liceo artistico Sello di Udine, ma anche le start up e le occasioni di migliorarsi sotto il profilo artistico. Si inserisce in questo insieme di variegate attività anche la collaborazione con l’Università di Trieste, messa in luce ieri da Moreno Zago, docente dell’ateneo giuliano e co-direttore della rivista Futuribili, la quale ospita tra le sue pagine uno studio sulla Scuola merletti, pubblicato in forma di saggio per la casa editrice Eut dell’Università di Trieste. A curare la ricerca sono stati Ornella Urpis e Gabriele Blasutig, del dipartimento di Scienze politiche e sociali.
La pubblicazione ha offerto lo spunto per approfondire il tema dell’utilizzo e della valorizzazione delle pratiche legate all’artigianato tradizionale goriziano. Tra i saluti istituzionali quello del sindaco Rodolfo Ziberna il quale, oltre a sottolineare la particolarità della tradizione merlettaia goriziana, ha ricordato, come ha fatto anche Moreno Zago, che il merletto potrebbe diventare una peculiarità turistica per Gorizia. La giornata ha visto alternarsi un gran numero di ospiti tra cui Alberto Gasparini, direttore di Futuribili dove si può trovare lo studio “La Scuola del merletto di Gorizia fra tradizione dei saperi femminili e nuove professionalità”. Una ricerca che approfondisce il percorso per il riconoscimento del merletto quale bene immateriale dell’Unesco. —
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