La sfida vinta di Maria, prima saldatrice a Trieste: «Basta con i preconcetti Contano le capacità»

TRIESTE Venticinque anni, donna, occupazione saldatrice. Maria Orrano è la prima ragazza della provincia di Trieste a fare questo mestiere. Un lavoro che fino a qualche tempo fa si pensava potesse essere ambito e svolto solo da uomini.
Maria, invece, sta dimostrando che a brillare per capacità in questo settore possa essere anche una giovane poco più che ventenne, che non ha guardato in faccia a nessuno, spiazzando tutti nel percorso formativo di Civiform, finanziato dalla Regione attraverso il Fondo Sociale Europeo – progetto People.
Dopo mesi di studio, stage e sacrifici, dal prossimo 1° gennaio Maria verrà assunta alla Narnew, l’azienda di via dei Frigessi che produce tubi di precisione per Wärtsilä e Man, e che ha visto lungo puntando fin dall’inizio del corso su quella ragazza che brillava in mezzo ad un gruppo di 12 aspiranti saldatori, tutti maschi. «Anche nel corso dello stage in azienda – spiega il responsabile della qualità di Narnew, Corrado Bensi – si è distinta per impegno, dedizione, fame di imparare, dimostrando di essere alla pari, se non migliore, dei suoi colleghi».
La crisi dettata dall’emergenza sanitaria pesa anche su realtà come la Narnew. «Vista la situazione – spiega Bensi – non pensavano di assumere in questo momento, ma Maria ci ha sorpreso e ha meritato di entrare a far parte stabilmente della nostra azienda». La giovane si è diplomata al Nordio, poi ha frequentato per un anno il corso di Scenografia all’Accademia delle Belle Arti a Venezia, partecipando anche a diversi laboratori teatrali a Trieste. «Ho sempre lavorato, fin da quando avevo 16 anni facendo magari la cameriera o l’aiuto cuoca d’estate – racconta Maria – ma alla fine dei miei studi percepivo la mia strada fosse un’altra».
«Nel 2019, cercando lavoro – ricorda –, mi sono imbattuta in un annuncio del Centro per l’impiego che prospettava un periodo di formazione per diventare saldatore: mi sono candidata e nel dicembre del 2019 ho iniziato la formazione».
Il percorso avrebbe dovuto finire nello scorso mese di aprile, ma il coronavirus ha fatto slittare i tempi. Per lo stage Maria è stata destinata alla Narnew – che assieme alla Zudek aveva aderito al progetto di formazione – dove ha dimostrato grandi capacità. E oggi è ufficialmente una saldatrice. «Veniamo cresciute con dei preconcetti che raccontano di certi mestieri riservati solo agli uomini e altri alle donne – valuta –. Invece serve superare questo ostacolo, e pensare che sono le persone in quanto tali, con le loro capacità, ad essere propense per un lavoro invece che per un altro, indipendentemente dal sesso».
Lodando il lavoro del Centro per l’impiego e di Civiform, Maria rivolge un appello alle sue coetanee e alle donne in generale: «Serve un cambiamento mentale, l’indirizzo che dobbiamo prendere nella vita deve partire da noi, da quello che ci piace fare, quello per cui siamo portati, senza limiti». Un messaggio che la responsabile del Centro per l’impiego di Trieste Veronica Stumpo fa suo, invitando le ragazze alla ricerca di lavoro o di un percorso professionale, a «seguire il loro talento, senza farsi frenare dagli stereotipi: è la motivazione l’ingrediente vincente». —
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