La storia della gorilla con la mano “umana”

Una mano umana? A prima vista potrebbe sembrare, ma non lo è: si tratta di quella di un gorilla. Si chiama Anaka, è una femmina di sei anni e vive nello zoo di Atlanta. Le sue mani sono particolari e suscitano stupore e meraviglia. Su tre dita è assente la classica pigmentazione: anziché essere nere sono rosacee. Questa particolarità le rende estremamente simili a quelle di un essere umano.

I pollici dei gorilla sono opponibili, proprio come nel genere umano. Hanno impronte digitali uniche, ossia che non si ripetono e identificano un solo esemplare. Infine hanno unghie anziché artigli. Grazie a tutte queste peculiarità, i gorilla sono in grado di svolgere molte mansioni che la loro natura prevede, come raschiare, maneggiare, prendere, aprire.

La scienza ha studiato a lungo la nostra storia evolutiva e ha dimostrato che i primati sono nostri parenti stretti. Finora erano gli scimpanzé a essere annoverati tra gli esseri più antropomorfi in assoluto, ma recentemente si è scoperto che anche nei gorilla ci sono delle congruenze importanti, a livello genetico: il loro Dna – il cromosoma Y, per essere precisi – è praticamente sovrapponibile a quello umano. —

N.C.

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