La tragedia della corazzata “Roma”

Alla corazzata “Roma”, a 70 anni dal suo affondamento, in cui morirono 1393 uomini (di cui 13 originari delle nostre terre), a due anni dal suo ritrovamento a cento metri di profondità, nel golfo dell'Asinara, in Sardegna, la sezione monfalconese dell’Anmi ha vluto decdicare una mostra commemorativa allestita nei locali di viale San Marco dove fino a qualche anno fa operava Oviesse.

Fotografie, scritti e documentazione, arrivati dai familiari di chi c'era, sono stati messi in mostra assieme ad oltre cento immagini d'epoca che documentano quello che era il vanto nazionale degli anni ’40, la splendida realizzazione dei Cantieri riuniti dell’Adriatico (Crda) nel cantiere San Marco di Trieste. Tutte fotografie di grandi dimensioni oltre a modellini, di cui uno navigante di addirittura due metri e mezzo di lunghezza, e poi rari documentari d'epoca con cui viene raccontata la vicenda, tragica e sbalorditiva della Regia nave “Roma” colpita a morte e affondata dalla prima bomba radioguidata della storia, sganciata all'indomani dell'8 settembre del'43 da un aereo tedesco.

Mentre a Porta San Paolo a Roma infuriavano i combattimenti tra quel restava dell'esercito italiano e le truppe naziste, nelle acque di Sardegna più di milletrecento italiani perdevano la vita per mano dei nazisti. Due giorni più tardi toccherà ad altri italiani che nell'isola di Cefalonia verranno trucidati per ordine diretto di Hitler.

La mostra monfalconese rimarrà aperta tutti i giorni, fino a fine mese: la mattina dalle 9 alle 12 e il pomeriggio dalle 16 alle 20 a ingresso gratuito.

Nei giorni scorsi la mostra è stata visitata dagli studenti delle classi prime dell'Istituto tecnico industriale e commerciale di Staranzano, nell'ambito del progetto “Accoglienza e conoscenza del territorio”. Accompagnati dai loro insegnanti, hanno visitato la mostra dedicata alla storia della corazzata, illustrata dal presidente dell'Anmi di Monfalcone, Maurizio Bon.