La Trieste scientifica nasceva 60 anni fa con l’Ictp in piazza Oberdan
e, l’Ictp nasce dall’intuizione del fisico Salam (primo scienziato pachistano a ricevere il Nobel per la Fisica) di promuovere la diplomazia e l’equità nei Paesi in via di sviluppo attraverso la scienza

Nato dall’intuizione di due illuminati scienziati, Abdus Salam e Paolo Budinich, con la benedizione di Robert Oppenheimer, meta negli anni di 180 mila ricercatori da 188 nazioni e 107 premi Nobel, l’Ictp compie 60 anni.
Sei decadi esatte, trascorse dal 1964 a oggi, che il Centro internazionale di fisica teorica celebrerà venerdì 15 novembre nella sua sede di Miramare, con il coinvolgimento di scienziati, rappresentanti di governi e organizzazioni scientifiche da tutto il mondo.
Tra i primi centri di ricerca sotto l’egida delle Nazioni unite, l’Ictp nasce dall’intuizione del fisico Salam (primo scienziato pachistano a ricevere il Nobel per la Fisica) di promuovere la diplomazia e l’equità nei Paesi in via di sviluppo attraverso la scienza.
Un’idea forte che si incrociò con un’altra, altrettanto significativa: quella di Budinich, fisico lussignano determinato a rompere l’isolamento scientifico in cui era confinata la comunità triestina dopo l’esplosione della Guerra fredda. La missione condivisa dai due scienziati fu messa in cantiere dopo un primo incontro avvenuto il 25 giugno 1960, in occasione di un simposio di fisica al Castelletto di Miramare. Il centro fu quindi inaugurato nella sua sede provvisoria di piazza Oberdan (nel palazzo che oggi ospita il Consiglio regionale) nel 1964, prima costola della Trieste scientifica. Quattro anni dopo venne inaugurata l’attuale sede principale di Miramare, ospitando per l’occasione 300 scienziati, tra cui otto Nobel e nove destinati a diventarlo.
Nel 1985 il bisogno di crescere portò l’Ictp ad affittare l’ex Hotel Adriatico di Grignano, negli anni trasformato in una foresteria per le migliaia di ricercatori che da allora hanno sempre trovato ospitalità nel Centro di fisica. Ora la nuova missione: acquisire l’edificio e trasformarlo in un complesso scientifico internazionale.—
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