La triste fine del piccolo Sergio, ricordato in Risiera
La giornata é molto fredda, il paesaggio che si presenta davanti é tutto bianco: la neve e la nebbia rendono questo luogo ancora più tetro. Varcano il cancello e si ritrovano circondati da filo spinato, procedono lentamente lungo un binario fino a fermarsi alla Bahnrampe. Eccoli qui: un gruppo di 200 persone all'interno del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Sembra l'inizio di una storia già sentita, una storia di morte di settant'anni fa. Invece é il 2013 e questo gruppo è formato da ragazzi (ebrei e non) di tutta Italia, sopravvissuti, autorità e accompagnatori che partecipano al "Viaggio della memoria". Si fermano davanti ad un vagone: Sami Modiano, sopravvissuto alla Shoah, prende la parola e, per mano, li porta con lui nel 1944 al suo arrivo in questo stesso luogo. I ragazzi ascoltano la storia di quest'uomo che a 13 anni, é stato costretto a vivere delle situazioni atroci. I ragazzi ascoltano con attenzione le parole di Modiano, immobili nonostante il freddo penetrante. Questo é solo l'inizio del percorso, un percorso che migliorerà ciascuno di loro rendendolo consapevole della propria fortuna e cosciente delle cose orribili che sono capitate. Modiano non é l'unico testimone che ha deciso di tornare in questo luogo di inferno, anche le sorelle Tatiana e Andra Bucci hanno voluto venire e condividere con i ragazzi la loro terribile esperienza di bambine ad Auschwitz. I ragazzi notano delle macerie nella neve, il gruppo si avvicina e appare evidente che sono i resti di uno dei grandi simboli dello sterminio nazista: i forni crematori. Dopo essersi radunati rav Spagnoletto suona lo Shofar (corno di montone suonato nelle festività ebraiche più importanti) e Sami Modiano recita il Kaddish (preghiera in ricordo dei defunti) elencando alcuni nomi di deportati tra le lacrime di tutti i presenti. Le sorelle Bucci raccontano la loro atroce esperienza di bambine di 4 e 6 anni in un Kinderblock del campo e parlano della tragica fine del loro cuginetto, Sergio De Simone ucciso ad Amburgo in una "clinica" dove si facevano esperimenti su cavie umane. Sergio è ricordato con una targa in Risiera da dove partì per il suo atroce destino. La sua è una delle storie più terribili di quel terribile universo della Shoah. Attratto con l'inganno, il bimbo (aveva cinque anni) fu oggetto di esperimenti da parte del dottor Kurt Heissmeyer (un epigono di Mengele) nello studio sulla tubercolosi e venne ucciso poco prima dell'arrivo degli alleati per cancellare le tracce di quegli spaventosi esperimenti. Heissmayer l'avrebbe fatta franca se un coraggioso giornalista tedesco, Gunther Schwarberg non l'avesse trovato, ricco e famoso, e non avesse raccolto le prove per processarlo. Ma un infarto lo salvò dal carcere.
Rachel Salonichio
Classe 2.a A
Liceo classico D. Alighieri
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