L’arredo inizio Novecento innova “TriesteAntiqua”

Uno stand dedicato allo “stile Thonet” con il primo mobile di design nazionale Si tratta di una sedia a dondolo disegnata da Max Fabiani: valore di 22mila euro
Silvano Trieste 28/10/2017 Trieste Antiqua 2017
Silvano Trieste 28/10/2017 Trieste Antiqua 2017
“Democrazia del consumo”. Un tema per molti versi inconsueto per una mostra antiquaria, eppure la XXXV edizione di “TriesteAntiqua” lo pone come uno degli innovativi fattori di attrazione e di riflessione della manifestazione, inaugurata ieri mattina in Pescheria. Un tema sviluppato nello stand “Legnocurvato” che ospita una rassegna di pezzi del primissimo design, ispirato al cosiddetto “stile Thonet”, dal nome dell’arredatore viennese al quale molto si deve l’idea e la diffusione del mobile moderno.


Campeggia in primo piano nello stand una sedia a dondolo, disegno attribuito a Max Fabiani e realizzato dall’udinese Antonio Volpe nel 1921, ritenuta dagli studiosi Manuela Lombardi Borgia e Giovanni Renzi il primo esempio di design nazionale applicato a un mobile. Sedia a dondolo il cui valore mercantile è stimato attorno ai 22 mila euro.


Roberto Borghesi, presidente degli antiquari regionali, e Umberto Malusà, presidente di PromoTrieste, guardano con attenzione allo spazio dedicato allo “stile Thonet”: perchè è la prima volta che argomento e relativi oggetti fanno capolino nella fiera triestina, perchè Michael Thonet utilizzava Trieste come scalo da dove esportare la sua produzione, perchè l’arredamento originario del grande edificio delle Poste nell’attuale piazza Vittorio Veneto venne fornito dallo stesso Thonet.


Non solo: Borghesi e Malusà sono convinti che “TriesteAntiqua” debba fare un salto di qualità, tematico e dimensionale, cioè debba specializzarsi e debba ampliarsi. La specializzazione verta sull’arco temporale che va dal Biedermeier e al Deco; le dimensioni evadano dall’ormai consueto perimetro dei 40-50 espositori, rassicurante ma un po’ ripetitivo. L’esito del loro ragionamento è un evento di carattere centroeuropeo, decisamente più ambizioso dell’attuale nei numeri commerciali (espositori e visitatori) come nel bacino geografico di riferimento: ecco perchè il
topos
Thonet assume un ruolo trainante in questo 35° appuntamento.


La Pescheria è molto bella - dicono i due interlocutori - ma limitata, oggi è insostituibile ma un domani servirebbero spazi maggiori: Porto vecchio potrebbe rappresentare un interessante punto di caduta. Inoltre Borghesi e Malusà pensano di vivacizzare l’offerta antiquaria, guardando al settore marino, ovvero a mobili, suppellettili ecc. che arredavano navi e yacht: un segmento che tira, ma che attira anche molti bidonisti.


Borghesi e Malusà ritengono realistico bissare i 5500 sbigliettamenti dello scorso autunno. L’ingresso, da ieri al 5 novembre, ammonta a 9 euro (6 ridotto). Sono aumentati gli espositori provenienti da fuori Regione: circa un terzo i veneti, soprattutto padovani e trevigiani. Si cerca di promuovere l’antico anche tra i giovani con il progetto Lyceum: monete d’oro per le foto più belle.


Tra le curiosità un ritratto di Maria Teresa - in tono con la stagione rievocativa - collocabile tra la fine del ’700 e l’inizio dell’800, messo a disposizione da Tity Davia. Particolare la raccolta “Targhe incendio” che documenta l’attività delle compagnie assicurative nella prevenzione anti-fuoco, un’iniziativa a cura dell’Associazione italiana ricerca sul cancro.


All’inaugurazione è intervenuto il sindaco Roberto Dipiazza, accompagnato dagli assessori Giorgio Rossi e Carlo Grilli: il primo cittadino ha sottolineato il sensibile incremento turistico che ha interessato Trieste negli ultimi anni. Il presidente della Camera di commercio, Antonio Paoletti, e il segretario generale dell’Autorità portuale, Mario Sommariva, hanno rappresentato i rispettivi enti. Per il Comune di Duino Aurisina, infine, Massimo Romita coinvolto nella mostra con una rassegna bellica curata dal gruppo Ermada Flavio Vidonis.


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