L’arte e la musica, passioni di tutta una vita

Critico musicale e artistico, amante della musica e della pittura, uomo riservato e di cultura. Sempre in prima fila ai concerti - che seguiva ovunque con la sua immancabile macchina fotografica - pronto a curare mostre e a promuovere l’attività dell'associazione “Trieste is rock”, di cui era consigliere e press manager.
Amici e colleghi ricordano così Ruggero Prazio, una vita dedicata alla musica e all'arte. Anche ieri stava andando a fare promozione. Non ha parole il presidente di “Trieste is Rock”, Raphael Udovici. «Non posso crederci, ho ancora il ricordo di tante esperienze gioiose, l'ultima sabato, il “Light of Day” (festival benefico itinerante) al teatro Verdi di Muggia. Eravamo insieme fino a poche ore prima. Grazie al suo inglese faceva da interprete con gli artisti e al momento dell'incidente stava andando a salutare proprio i musicisti americani che ospitiamo da cinque anni. Sabato era andato via prima di tutti per alzarsi presto e incontrare la band in partenza per la prossima data: la puntualità era la sua caratteristica. Anche l'altra sera scherzavamo proprio su questa “rigidità”, che era anche un suo grande pregio. Nell'associazione ci sono tante persone con caratteristiche diverse e proprio grazie a questo abbiamo creato una bella squadra».
«Ci conoscevamo da 40 anni - ricorda Franco Stogaus, noto come Garybaldi -, fin dai tempi di Radio Ombra, una delle prime radio libere triestine. Ci eravamo staccati da Radio Sound che secondo noi “irriducibili” stava prendendo una piega troppo commerciale e da allora ci siamo sempre frequentati. Curava il programma dopo il mio: si intitolava “Robert Plant”, come le sue iniziali. Non amava solo la musica, ma tutta l’arte. Era interessato al bello e ogni anno accumulava le ferie per poter volare negli Stati Uniti dove rimaneva due mesi a seguire concerti e visitare musei. Al ritorno era una miniera di informazioni: viveva per questo».
«Nel suo appartamento - prosegue Stogaus - aveva creato una stanza insonorizzata per la musica. Questa comune passione ci ha fatto diventare amici: organizzavamo anche viaggi insieme. L'ho convinto io a entrare a “Trieste is Rock”: avevamo bisogno di qualcuno che curasse i rapporti con gli artisti e lui era la persona giusta. Seguiva l'organizzazione intera. Lo prendevamo bonariamente in giro perché per lui si doveva sempre spaccare il secondo.Ma aveva portato una ventata di professionalità». Fino a un anno fa, ricorda Stogaus, Prazio era dipendente dell'Autorità portuale. «Andando in pensione aveva detto: “Adesso comincia la vita: non avrò impegni di lavoro e potrò dedicarmi a tempo pieno ai viaggi e alle interviste”. Siamo tutti addolorati e sconvolti: ci mancherà, come persona, straordinaria, e come amico».( g.t.)
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