Lascia Antonino, l’operaio diventato il “migliore amico” dei nonni di Muggia
il personaggio
«Quando sono entrato nella Brivido mi è stato detto chiaramente: o impari il dialetto muiesan o sei fuori». Il dialetto, il siciliano Antonino Ferraro, lo parla perfettamente. Da qualche giorno l’ex carpentiere di Raffineria Aquila e Cantieri Alto Adriatico, è in pensione. In effetti Ferraro è conosciuto per il lavoro che ha svolto negli ultimi 16 anni: l’animatore della Casa di riposo comunale di Muggia.
Nato a Cesarò (Messina) il 9 giugno 1957, coniugato con Donatella e padre di due figli, residente a Santa Barbara, dopo essersi trasferito a sei anni vicino a Roma, nel 1972 arriva a Mestre. «Avevo falsificato la carta d’identità per poter lavorare. Mi ero dato quattro anni in più», racconta oggi ridendo Ferraro. Dal Veneto si trasferisce a Muggia, dove, tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta, lavora come operaio all’Aquila: «Dopo due giorni a Muggia incontrai la mia futura moglie. Anche a lei mentii dicendo che ero più grande». Magazziniere, serramentista, caporeparto metalmeccanico. Ma la vocazione di Antonino è un’altra. Prima di trovarla, però, arriva anche un lungo periodo buio: «Nel 1997 mi feci ricoverare in alcologia dopo che mi era stata ritirata la patente. Ho fatto cinque anni assieme ad un gruppo di autoaiuto». In seguito ad un infortunio in cantiere, Ferraro trova una borsa lavoro in Casa di riposo: è la svolta. «Ben presto è emersa una qualità che nemmeno sapevo d’avere: l’empatia. Mi piaceva parlare con gli ospiti della casa, ascoltarli, abbracciarli».
Terminata la borsa di lavoro, i familiari della struttura comunale raccolgono oltre 60 firme per chiedere che Antonino rimanga: «Ho conosciuto Ernesto che mi ha insegnato a fare i cesti di vimini, Corrado Brecevich mi ha trasmesso l’amore per cucinare i bussolai. E ricordo Natalia, che riportammo a vedere la sua Parenzo dopo che era tornata dall’Australia. Quando mi dissero che era morta una signora con cui avevo ballato il giorno prima piansi, e tanto». In pensione avrà più tempo per dedicarsi a un’altra passione: la politica. Alle ultime elezioni è stato eletto consigliere comunale con Sel.—
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