L’asilo dell’ex Ezit acquistato all’asta dalla coop “L’Arca”
Decisiva la terza chiamata, dopo che le due precedenti erano andate deserte. Il prezzo è così sceso a 312mila euro

L’asilo dell’ex Ezit, allegramento intitolato “il nido dei nidi”, è salvo e continuerà a svolgere l’attività per la quale era sorto una decina di anni fa.
Una notizia che dovrebbe rasserenare i genitori, che portano i loro bimbi nella struttura di via Morpurgo al Domio, praticamente al confine tra i territori comunali di Trieste e di San Dorligo, un sito sicuramente comodo per chi lavora nelle aziende della zona industriale. Proprio a tale scopo - dopo anni di gestione comunale - venne affidato in gestione ad “Arca cooperativa sociale”, durante il periodo in cui presidente dell’Ezit fu Mauro Azzarita.
La preoccupazione di “Arca” e dell’utenza genitoriale si era pubblicamente manifestata nella primavera dello scorso anno, quando il commissario liquidatore dell’Ezit, Paolo Marchesi, aveva messo all’asta l’asilo. Il professionista bergamasco, come dicono gli artiglieri, agisce “alzo zero”: tutto quello che ha potuto e può vendere per concludere il procedimento con il maggiore attivo conseguibile, lo ha ha fatto e lo fa.
E così l’insolito asset, dalla evidente caratterizzazione sociale più che produttiva, è finito sul mercato. Con un valore peritale piuttosto alto, 486.660 euro, che aveva tenuto a debita distanza l’acquirente più accreditato, ovvero “l’Arca cooperativa sociale”. La coop aveva tentato un primo approccio a 200 mila euro, che Marchesi aveva però ritenuto troppo basso. Il commissario si era reso conto che con una base d’asta iniziale obiettivamente irraggiungibile l’asilo sarebbe rimasto nel borderò del liquidando ente.
Sarebbe stato allora necessario arrivare alla terza chiamata, per sbloccare la pratica: infatti, dopo che anche il secondo esperimento era andato deserto e quindi l’asticella era sensibilmente scesa, il primo dicembre 2017 si è positivamente deciso il destino della struttura per l’infanzia.
L’Arca ha presentato la sua offerta, pari a 312 mila euro: all’apertura della busta, avvenuta nella sede di via Caboto, era presente la presidente del cda della coop, Giorgia Sbrizzi.
La seduta si è rivelata sintetica e il presidente della commissione avvocato Francesco Forte, direttore dell’Ezit, ha riscontrato l’assenza di altre proposte, dichiarando l’aggiudicazione dell’asilo alla coop Arca. La signora Sbrizzi aveva armato l’offerta sulla base della delibera autorizzativa, che il cda della coop aveva votato il 5 ottobre dello scorso anno.
Bene, fin qui l’iter della burocrazia, con esito fausto. La coop acquisisce la proprietà di un terreno di 3475 metri quadrati, nel quale insiste un edificio su un unico piano che si avvale di una superficie di circa mille metri quadrati, con un portico di 105 mq. A parcheggio e a parco giochi sono organizzati gli spazi esterni. “L’Arca” potrà così proseguire il lavoro nel “Nido dei nidi”, articolato su due asili, che si chiamano “Arcobaleno 1” e “Arcobaleno 2”.
La struttura può ospitare fino a 120 bambini. Importanti aziende, come Wärtsilä e Illy, hanno stipulato convenzioni per agevolare i propri dipendenti. A mitigare la preoccupazione del gestore (oggi proprietario) il contratto d’affitto, che prevedeva altri sei anni di locazione a circa 60 mila euro all’anno. Adesso questo problema non c’è più e “L’Arca” è padrona in casa propria.
Il problema sarà ammodernare una struttura che secondo la perizia presentava facciate esterne «in pessime condizioni», con ferri di armatura che sbucavano fuori dalle mura. Tant’è che la Regione aveva erogato un finanziamento di 80 mila euro, a supporto di un progetto elaborato dallo studio di Giovanni Cervesi. All’interno della struttura di via Morpurgo opera inoltre un centro-cottura che vettovaglia le quattro realtà del consorzio “l’Arca” garantendo 300 pasti caldi al giorno.
Le quattro realtà, al netto delle due “Arcobaleno” di cui abbiamo ora parlato, sono “I cuccioli del leone” situato in via Rossini 2 (di fianco a palazzo Gopcevich) e “L’Arca” a Muggia. I servizi offerti - informa il sito consortile - riguardano i minori anche portatori di handicap, l’assistenza e l’orientamento dei minori e delle famiglie, lo svolgimento di terapie psicomotorie e psicologiche, la formazione di profili professionali, lo sviluppo della cultura nel campo della genitorialità.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo
Leggi anche
Video