L’Ater accelera su via Negri «Guasti riparati tra un mese»

L'Ater sta per scrivere la parola fine nella vicenda delle case di via Negri, consegnate agli inquilini in condizioni inadeguate. Ci vorrà ancora un mese, giorno più giorno meno, per chiudere i lavori. Inizio marzo, insomma. Lo promette il direttore Antonio Ius: «Credo proprio che per quella data tutto sarà risolto», afferma.
Il caso era scoppiato lo scorso ottobre: varie famiglie che vivono nei nuovi caseggiati di Coloncovez avevano lamentato gravi disagi nei rispettivi alloggi. La maggior parte delle persone si era trovata con caldaie malfunzionanti e valvole difettose, ad esempio, mentre gli inquilini degli ultimi piani erano alle prese con i controsoffitti instabili. Non solo: in alcune palazzine erano stati segnalati allagamenti negli scantinati durante gli acquazzoni, proprio in prossimità dei vani tecnici degli ascensori. Altre famiglie accusavano problemi nelle verande, vetri e piastrelle rotte. «Stiamo cercando di dare risposte puntuali a tutti - assicura ancora Ius - gli interventi stanno procedendo per il verso giusto».
Il direttore ha evidenza di ciò che finora è stato fatto e ciò che ancora rimane. «In un appartamento c’è una valvola di un impianto di riscaldamento che continua a dare noie nonostante sia stata sostituita - sottolinea - ma provvederemo al più presto. Da quanto mi risulta, invece, la stuccatura e la siliconatura delle verande di vari alloggi è stata eseguita e non dovrebbe più entrare acqua. Per quanto riguarda le infiltrazioni nelle cantine stiamo ancor lavorando: alcune sono a posto, mentre presto arriveremo pure sulle altre. Per quanto riguarda i serramenti che non si chiudevano bene, non ci vorrà tanto - prosegue il responsabile dell'Ater - li stiamo sistemando tutti. E poi - conclude - un capitolo a parte va dedicato ai controsoffitti: abbiamo fatto un primo rinforzo dell'esistente sulle strutture più urgenti, direi che l'intervento è in corso d'opera. Va detto che non abbiamo avuto particolari segnalazioni - precisa - tanto più in questi giorni di bora. Non si è verificato alcun incidente. Tutto ciò che dovevamo fare lo stiamo portando a termine con serenità. Quindi, confermo, nel giro di un mese potremo fare un bilancio finale dell'operazione. Ma la situazione è completamente sottocontrollo. Chi ha problemi si faccia vivo - chiosa - i reclami per noi sono il pane quotidiano».
La vicenda di via Negri era approdata anche in Consiglio comunale, con il direttore Ius chiamato a relazionare in aula. Dietro ai numerosi guasti e disagi delle nuove palazzine di Coloncovez erano emerse tutte le criticità che l'Ater aveva dovuto fronteggiare nella gestione dell'intero appalto da quattro milioni e mezzo di euro, tanto valeva la costruzione. Ditte fallite, subentri, ostacoli organizzativi e intoppi di vario genere. «Sarà lo stesso appaltatore a dover sistemare tutto - diceva in quelle difficili settimane di ottobre e novembre il direttore - se non lo farà, come verosimile, ce ne occuperemo noi d'ufficio - puntualizzava - ma addebiteremo i costi a quell'azienda». L'Ater, comunque, aveva raccomandato alle famiglie di non rimediare autonomamente ai problemi. «Dobbiamo occuparcene noi - avvertiva Ius - solo in questo modo è possibile imputare i costi alla società responsabile».
Le rassicurazioni dell’Azienda, tuttavia, non sembrano però aver fatto breccia tra tutti gli inquilini. Tra i residenti, infatti, c'è ancora chi continua a lamentare problemi e sollecita l'Ater a prendersi cura della propria situazione. Come la signora Grazia Scagui, residente al numero civico 19 di via Negri. «La caldaia del mio appartamento è sempre rotta e lo è da giugno, cioè da quando sono venuta ad abitare qui - afferma -. Spande all'inverosimile, soprattutto di notte». La signora Scagui è anche alle prese con la valvola del gas difettosa: «Non posso chiuderla...gli stessi vigili del fuoco mi hanno consigliato di non farlo». E, come se non bastasse, danno problemi pure le pareti: «Sono grezze, devono essere dipinte e sistemate perché riportano delle conche. Io chiamo l’Ater circa due volte la settimana - spiega - mi rispondono che provvederanno quanto prima, ma il tempo passa e da me i problemi restano. Analogamente allo scantinato del pianerottolo che, quando piove, si riempie d'acqua. Se queste case non erano ancora pronte, perché le hanno consegnate?».
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