Latterie Carsiche, stipendi a rischio

VILLESSE. Lo stipendio di settembre non è arrivato, e anche per quello di ottobre i timori non sono pochi. Non è chiaramente una bella situazione quella che stanno vivendo i 62 lavoratori delle Latterie Carsiche , storica azienda nata a Duino a fine anni ’60 e trasferitasi nel 2006 a Villesse. Proprio in seguito a quello spostamento della sede e del sito produttivo, due terzi dei dipendenti vivono in provincia di Trieste, il restante terzo nell’Isontino.
Da qualche tempo le Latterie stanno vivendo una crisi che pare sia legata a problemi di liquidità. Al punto che quasi la metà dei dipendenti ha dovuto trascorrere periodi di “ferie forzate” nei momenti in cui la produzione è stata sospesa per mancanza di materia prima.
«Da tempo - spiega Marco Savi, segretario della Fai-Cisl per Trieste e Gorizia - il bilancio delle Latterie Carsiche non è positivo. Non solo, l’azienda non ha neanche un piano industriale. E nonostante le nostra richieste non ha neanche attivato gli ammortizzatori sociali».
I rappresentanti sindacali hanno già avuto alcuni incontri con i vertici delle Latterie, ma in quelle occasioni l’azienda non si è sbilanciata molto sulle a zioni che sta mettendo in atto, limitandosi a parlare di incontri con banche e investitori, chiaramente intesi alla ricerca di un partner per raddrizzare la situazione. «Dopo i primi incontri - precisa Luciano Sartori, segretario della Flai-Cgil per la provincia di Gorizia - sono arrivate le buste paga relative al mese di agosto. I dirigenti stanno cercando di mettere in sicurezza l’azienda». La situazione, intanto, sembra aggravarsi man mano che passano le settimane, tanto che lo stesso Sartori precisa che «da parte nostra stiamo cercando di ridurre il più possibile il numero dei potenziali esuberi». A non rendere certo più facile il quadro economico delle Latterie Carsiche c’è poi la concorrenza che i suoi prodotti lattier-caseari devono affrontare, sia nella provincia di Gorizia, dove opera la Montanari, sia nel resto della regione dove le strutture produttive delle Latterie Friulane (a Torviscosa e Campoformido) sono state assorbite qualche anno fa dal gruppo Parmalat, pur conservando il marchio. La preoccupazione per il futuro della Latterie Carsiche è anche legata al fatto che, come detto, si tratta di un’azienda storica, prima della provincia di Trieste e da alcuni anni in quella goriziana. Tutto iniziò nel 1968, quando Gualtiero Pelloni, emiliano doc ma arrivato a Trieste nel lontano 1948, alle spalle una famiglia impegnata da alcune generazioni nella produzione di formaggi, acquistò a Duino un terreno lungo l’ex statale 14 e vi fece costruire il suo stabilimento, che iniziò la produzione nel 1970. Tre anni dopo, alle porte dell’estate, le Latterie Carsiche avviarono la vendita diretta al pubblico con il Bar Bianco, per anni frequentato anche dai giovani per i suoi famosi gelati.
Nel 1996 gli affari delle Latterie Carsiche prosperavano, tanto da richiedere spazi più ampi per l’area produttiva. Da ciò la decisione di spostarsi a Villesse, mantenendo in funzione a Duino il Bar Bianco, assieme a tre punti vendita, due a Trieste (in via Carducci e in Campo San Giacomo tuttora operanti) e uno a Monfalcone.
Il Bar Bianco continuò a funzionare fino al gennaio 2011, quando, con il crescere della produzione, fu necessario concentrare le energie sullo stabilimento di Villesse. Alcuni mesi più tardi l’intero complesso di Duino fu ceduto alle Cooperative operaie, che con un investimento di 12 milioni aprirono, nel dicembre 2012, un iper-store da 2.300 metri quadri. Con le Cooperative si sa com’è andata a finire. Il grande punto vendita finì nella lista dei beni delle Cooperative operaie messi all’asta dal commissario giudiziario, Ad aggiudicarselo furono due imprendori che già gestivano un punto vendita Conad a Sistiana. Così dal luglio 2015, nel vecchio sito delle Lattera Carsiche, opera il Superstore Conad. Un incontro programmati per ieri tra azienda e sindacati è saltato ed è stato rinviato a oggi.
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