Lavori frenati a Cormons via Udine e municipio al palo

Dopo un iter burocratico durato anni il rifacimento della centralissima strada prenderà il via solo il prossimo anno. Il restyling di Palazzo Locatelli attenderà fino al 2018
Di Matteo Femia

CORMONS. Due anni solo per far partire un'opera pubblica a causa delle lungaggini della burocrazia. È il destino che accomuna due dei principali interventi in programma nei prossimi mesi: il rifacimento di via Udine, atteso da anni e che - salvo ulteriori ritardi - diventerà realtà nei primi mesi del 2017, e la riqualificazione della sede comunale di Palazzo Locatelli, per la quale se ne riparlerà non prima del 2018. Sono due degli esempi della farraginosità fatta di carte bollate: un vero e proprio purgatorio che accomuna molti enti pubblici, e che come conseguenza ha la lentezza elefantiaca nella messa in pratica di un'idea. Partorita magari anni prima, ma per la cui realizzazione effettiva ci vogliono ben di più dei nove mesi di umana gestazione. A Cormons gli ultimi casi in ordine di tempo toccano la centralissima via Udine, che dopo due anni di tira e molla burocratico finalmente vedrà un happy end proprio con la conclusione di quest'anno solare, e l'ancor più complicata questione del radicale restyling della sede municipale di Palazzo Locatelli, che necessita di un numero di documenti e “via libera” ancor maggiore perché trattasi di una struttura vincolata dalla Sovrintendenza. Da qui il lento protrarsi dell'iter di entrambe le opere: «Se non ci saranno ulteriori ritardi - conferma il sindaco Luciano Patat - via Udine avrà entro fine dicembre o al massimo entro i primi di gennaio una ditta che avrà vinto l'appalto per l'apertura del cantiere: a quel punto, con ogni probabilità verso febbraio, i lavori effettivi avranno svolgimento, e dureranno circa 45 giorni. Qualcuno potrebbe pensare che siano opere elettorali, ma venga a vedere la burocrazia che è stata necessaria per arrivare alla realizzazione dell'intervento: vedrà che ci sono voluti due anni dal momento in cui l'abbiamo messa in agenda. Tra progettazione, permessi, via libera dell'Arpa e un sacco di carte bollate che dovevano pervenire e tornare dai vari uffici, siamo arrivati ad oggi». E simile, se non addirittura peggiore, è la situazione riguardante la messa a nuovo di Palazzo Locatelli: se nel caso di via Udine si tratta infatti "solo" di rifare asfalto e marciapiedi, in questo caso bisogna di fatto rivoltare l'intero stabile come un calzino: pittura, infissi, messa a norma antisismica dei locali, pavimentazione, insomma di lavoro da fare ce n'è. E trattandosi di una struttura salvaguardata dalla Sovrintendenza, ecco che mole di lavoro più via libera burocratici dai vari enti interessati creano l'ingorgo temporale. «Anche qui ci vogliono più di due anni affinché si parta con l'intervento - allarga le braccia Patat -: se tutto va bene la necessaria documentazione per far partire i lavori arriverà entro il 2017, e solo nel 2018 vedremo effettivamente gli operai al lavoro: non scordiamoci che prima ancora di spostare il personale, infatti, dovrà essere svolto qualche piccolo intervento di messa a norma anche nella Casa dell'Agricoltura, che temporaneamente ospiterà i dipendenti comunali nei mesi in cui Palazzo Locatelli sarà inutilizzabile. Ma essendo il municipio anche vincolato alla Sovrintendenza, ecco che servono pure tutta una serie di permessi: e le risposte necessarie non arrivano certamente il giorno dopo, ma con mesi di attesa. Ed ecco quindi spiegato perché ci vuole così tanto tempo per realizzare le opere in programma».

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