Le malghe e i rifugi svelano i segreti del turismo “lento”

Ersa e PromoTurismoFvg pubblicano una guida con immagini e suggerimenti. Segnalati i luoghi che vendono prodotti caseari e offrono degustazioni
Tipici prodotti caseari di una malga
Tipici prodotti caseari di una malga

TRIESTE. All’interno di una società che va sempre più di fretta, si possono ancora scoprire dei territori che resistono alla frenesia del vivere moderno. I rifugi e le malghe del Friuli Venezia Giulia, in questo senso, rappresentano dei piccoli tesori, capaci di regalare a chi li scopre dei momenti di rara bellezza. Per facilitare la conoscenza e l’accesso a questo patrimonio, Ersa e PromoTurismoFvg hanno pubblicato la nuova Guida regionale dei Rifugi e delle Malghe, un pratico cofanetto, disponibile in tutti gli Infopoint di PromoTurismoFvg, che censisce complessivamente 54 malghe e casere, di cui 23 con le caratteristiche di agriturismo, in grado cioè di offrire una ospitalità completa, alternativa ai tradizionali hotel.

Malghe e rifugi: il segreto del turismo lento in Fvg

«La guida - sottolinea l’assessore regionale alle Risorse agricole e forestali Cristiano Shaurli - tiene insieme le notizie essenziali per raggiungere alcune delle bellezze più importanti e spesso nascoste della nostra regione e, allo stesso tempo, ci spiega quali sono i prodotti della montagna che potremo assaggiare e acquistare nel corso delle visite alle diverse strutture recensite. Uno strumento agevole - continua Shaurli - che è stato realizzato nella consapevolezza che turismo lento e ricerca delle tipicità di un territorio risultano essere due fattori fortemente collegati fra loro.

Un campo, questo, nel quale il Friuli Venezia Giulia non teme rivali». Questa pubblicazione è stata pensata per chi ama immergersi nell’atmosfera tranquilla e negli spazi incontaminati della montagna, in un paesaggio suggestivo e lontano, appunto, dai ritmi frenetici della vita quotidiana. Ideata per essere consultata in maniera molto rapida, la guida descrive ogni struttura attraverso delle immagini a colori e mediante l’utilizzo della cartografia Tabacco. Particolare cura è stata messa dagli autori nel segnalare le modalità di accesso a ogni malga e rifugio e le diverse opzioni escursionistiche delle zone descritte. Una serie di simboli, inoltre, consente agli escursionisti di orientarsi fra alloggi agrituristici, dove vi è la possibilità di pernottare, e strutture ricettive dove è possibile consumare uno spuntino freddo oppure un pasto caldo.

 

Musica e l’eco della guerra in dieci rifugi di montagna
Un concerto organizzato al rifugio Giaf nel comune di Forni di Sopra

 

Sfogliando le pagine della guida si possono conoscere le strutture dove vengono messi in vendita i prodotti caseari e dove è possibile degustare i prodotti tipici locali. Nelle malghe, infatti, si producono e vendono i rinomati prodotti di derivazione casearia: dal più conosciuto, il Montasio Dop, ad altri formaggi meno noti ma altrettanto prelibati. Quelli prodotti in montagna hanno un gusto inimitabile, grazie alla biodiversità che caratterizza i pascoli dell’intero arco alpino regionale e grazie alle antiche tradizioni di produzione, mai abbandonate e anzi spesso riprese e rinnovate dagli allevatori più giovani.

Il “formai de malga”, che si ottiene dal latte parzialmente scremato della mungitura serale, può rappresentare così il giusto premio da gustare al termine di una camminata in quota, insieme alla “scuete fumade di mont”, la ricotta affumicata che arricchisce spesso i piatti della tradizione locale, e al “spongje di mont”, il burro di alpeggio che si ricava dalla panna di affioramento del latte della sera. «La montagna rappresenta una grande risorsa per il tutto il nostro comparto turistico - puntualizza il vicepresidente e assessore regionale alle Attività produttive Sergio Bolzonello - perché è in grado di veicolare un’offerta unica nel suo genere. Uno straordinario patrimonio naturale arricchito da specificità culturali, tradizionali, storiche ed enogastronomiche che determinano un’identità incomparabile. Tutto questo è reso possibile anche grazie alla professionalità e all’impegno di tutti gli operatori che quotidianamente si attivano per valorizzare questo patrimonio».

La montagna friulana si lascia scoprire attraverso una rete di sentieri ben segnalati e forniti di numerosi punti di appoggio per straordinarie salite o più semplici escursioni panoramiche: anche i rifugi alpini accessibili attraverso sentieri più impegnativi, immersi nel silenzio di incredibili paesaggi, offrono riposo in comode camerate, oltre alla possibilità di degustare i sapori della tradizione.

Dalle Dolomiti friulane, con il loro magnifico parco, alle Alpi carniche, fino alle più selvagge Alpi giulie, i monti del Friuli Venezia Giulia sono costellati da una fitta serie di strutture in grado di offrire ospitalità e ristoro in quota. Si tratta di un territorio perfetto per gli amanti del trekking che, attraverso l’Alpe Adria Trail, possono raggiungere il mare di Trieste dopo essere partiti dalle montagne dell’Austria e aver camminato anche lungo i sentieri della Slovenia. Un ricco programma di visite guidate ed escursioni con vari gradi di complessità è consultabile sul sito www.turismo.fvg.it.

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