Le pecore di Cherso finiscono su maxi cartelloni pubblicitari

CHERSO. Dopo l'olio extravergine d'oliva, che da quattro anni vanta il marchio Dop assegnato dall'Unione europea, Cherso ha imboccato la strada della valorizzazione di un altro prodotto autoctono che...
CHERSO. Dopo l'olio extravergine d'oliva, che da quattro anni vanta il marchio Dop assegnato dall'Unione europea, Cherso ha imboccato la strada della valorizzazione di un altro prodotto autoctono che va a simboleggiare questa bellissima isola nordadriatica. È la pecora chersina, da tanti secoli fonte di sostentamento per gli isolani e che negli ultimi anni ha subito purtroppo una riduzione della popolazione a causa delle deleteria presenza dei cinghiali, ghiotti delle interiora degli agnelli. Ma a prescindere da questo grave problema, gli isolani hanno deciso di darsi da fare per dare il giusto risalto ad un animale tanto umile quanto prezioso. In queste settimane sono stati collocati maxicartelli ai lati delle strade che conducono verso gli scali traghetto di Smergo e Faresina, cartelli contenenti la foto di un ovino e la scritta Isola di Cherso – la casa della pecora chersina.


L'iniziativa, quale primo passo per la valorizzazione di questo animale, è stata finanziata congiuntamente dai comuni di Cherso e Lussinpiccolo, dalla Regione del Quarnero e Gorski kotar, dal Centro regionale per l'agricoltura e lo sviluppo rurale, come pure da Assoturistica chersina, associazione per l'ovinicoltura Pramenka e dalla Cooperativa agricola di Cherso. Stando all'esperto in materia, Ugo Toić, collaboratore dell'associazione Isole del Quarnero, la pecora chersina è una specie autoctona di quest'area adriatica e sul suo sviluppo ha avuto l'influenza l'ambiente in cui vive.


(a.m.)


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