Le poesie scritte dai disabili ispirano i disegni degli scolari

Ogni iniziativa all’Istituto Comprensivo “Celso Macor”, ha uno scopo educativo e socializzante. Con il nuovo progetto “Poeticando a tratti”, ideato tra la classe IIID della scuola media di Mariano e gli ospiti del Centro residenziale per disabili “Villa Santa Maria della Pace” di Medea, la scuola si distingue anche per l’inclusione e l’integrazione sociale delle persone meno fortunate.
Il progetto è stato ideato dalle insegnanti Chiara De Santi e Laura Bossi, in collaborazione con il Gruppo Poeticando del Centro residenziale di Medea, nato diversi anni fa all’interno di un laboratorio sperimentale, ed è coordinato da Alessio Pettarin e Lara Soncin. In un ciclo di quattro incontri in orario scolastico gli amici del Centro residenziale sono stati ospitati nella scuola media di Mariano per illustrano le poesie che hanno scritto e che sono frutto del loro mondo interiore. Sulla base delle suggestioni e sensazioni dei componimenti poetici, gli studenti hanno creano delle rappresentazioni grafiche e dei disegni.
I temi delle poesie hanno seguito diversi percorsi e sono state incentrate su argomenti come l’amicizia, gli affetti, la natura, il paesaggio, i desideri, i valori della vita. Suggestivo in uno dei quattro incontri è stato anche il confronto fra il Colle di Medea e il colle della poesia “L’infinito” di Giacomo Leopardi. I disegni realizzati dagli studenti prendono ispirazione dai testi poetici, sono un mix di figurativo e astratto e vengono creati con diversi materiali: gessetti, pastelli a olio. Tutto sotto l’attenta visione delle insegnanti Bossi e De Santi e la lettura delle poesie di Alessio Pettarin, degli ospiti dell’Istituto.
Alla fine del progetto tutto il materiale realizzato sarà raccolto e presentato in un “Libro d’artista”. Al di là del risultato finale, che si annuncia di grande interesse e rilievo e dell’opera che sarà creata, questo progetto ha avuto già un grande successo, perché ha permesso a tutti i partecipanti di vivere un momento di condivisione e di aggregazione e ha fatto comprendere che tra disabilità e normalità si possono superare le differenze e le difficoltà, riuscendo a creare qualcosa di utile e bello tutti insieme. –
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