Le sagre di paese alzano bandiera bianca: «Norme stringenti, non abbiamo le forze»

Da San Rocco a Lucinico passando per Sant’Anna e arrivando a San Lorenzo i comitati organizzatori costretti a cancellarle
Bumbaca Gorizia 03.08.2018 Sagra San Rocco © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 03.08.2018 Sagra San Rocco © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Marco Bisiach

A meno di colpi di scena, quella 2020 sarà un’estate senza sagre a Gorizia e dintorni. Non la prima di sempre, ma poco ci manca: come solo in tempo di guerra.

Non che questo scenario fosse troppo difficile da immaginare, vista l’evoluzione della pandemia di Covid-19 e soprattutto le norme di sicurezza ad essa legate. Ma adesso iniziano ad arrivare anche le conferme ufficiali di quel che si sapeva e si temeva.

La prima ad ufficializzare la rinuncia è la plurisecolare sagra di San Rocco, con la presidente del consiglio direttivo del locale Centro per la conservazione e la valorizzazione delle tradizioni popolari, Laura Madriz Macuzzi, che in una lunga lettera ai borghigiani parla di «una decisione straordinaria in tempi davvero straordinari». Sarebbe stata, quella 2020, l’edizione 520 (anche se non tutti sono concordi su una datazione così precisa), visto che la sagra agostana di borgo San Rocco affonda le sue radici in tempi davvero lontanissimi. E mai, o quasi, si era fermata. «La sagra è stata sospesa solo durante le guerre e nelle varie situazioni storiche contingenti – dice ancora la presidente del Centro Tradizioni –, ma dal 1947 si è sempre fatta. Pertanto questa decisione è per noi davvero difficile, ma non possiamo fare altro».

Il direttivo del Centro Tradizioni, che da sempre organizza la sagra, ha scelto all’unanimità di non procedere ai lavori in vista della festa, dando appuntamento al 2021. «Le norme derivate dalla grande pandemia sono molto stringenti, e le nostre forze non possono sopportare una mole di lavoro ulteriore che richiederebbe un dispendio di forze di volontariato ancora maggiore al già gran numero che di anno in anno si spende per la riuscita di questa festa così imponente e partecipata», spiega Laura Madriz Macuzzi. Che precisa anche che pure se, in luglio, le norme dovessero essere alleggerite, non sarebbe più possibile tornare sulla decisione, visto che l’allestimento della sagra, sia da un punto di vista burocratico sia da un punto di vista più strettamente pratico richiede tempi lunghi.

Il Centro Tradizioni sta lavorando per offrire ugualmente qualcosa ai sanroccari e ai goriziani nei giorni della festa agostana. «Per il periodo compreso tra il 9 e il 16 agosto abbiamo in mente alcune iniziative – dice la presidente –, come la rassegna internazionale d’arte campanaria che giungerà alla 45° edizione e sarà dedicata al caro Piero Stacul, sanroccaro e ideatore della prima gara di campanari del Friuli, scomparso pochi mesi fa. Il giorno 16 poi ci sarà la grande festa di San Rocco e pensiamo di curare un momento conviviale dopo la messa delle 10.30».

Dal borgo cittadino a Lucinico cambia lo scenario ma non il santo a cui è dedicata la sagra, ancora San Rocco e ancora in agosto, e non cambia la sostanza: anche la festa lucinichese abbinata al Torneo dei borghi non potrà svolgersi. «Ci siamo incontrati proprio ieri (mercoledì, ndr) per confrontarci, ma direi che proprio non ci possono essere i margini per organizzare la festa nella sua forma tradizionale – spiega Paolo Nicolotti, uno dei componenti del comitato organizzatore –. Con le regole attuali è inimmaginabile fare ciò che facevamo, anche perché le sagre sono per eccellenza eventi votati all’incontro e alla convivialità, alla vicinanza, e per l’organizzazione bisogna partire con ampio anticipo. Oltretutto al di là delle limitazioni legate alla pandemia permane la difficoltà nel rispettare tutte le norme di sicurezza che già in passato mettevano in crisi gli eventi di paese, limitati a poche giornate ma disciplina pari a cucine professionali».

A Sant’Anna, dove la sagra si svolgeva già in luglio, il coronavirus ha sostanzialmente “congelato” una situazione di incertezza che già c’era, visto che nel 2019 la festa si prese un anno di stop per difficoltà tecniche e burocratiche, con il vecchio comitato che ormai si è sciolto.

Uscendo dai confini del capoluogo, il quadro non cambia. San Lorenzo Isontino, ad esempio, a cavallo tra luglio e agosto avrebbe ospitato come sempre la grande Sagra dello Sport. «Ma ad oggi non c’è ancora nessuna novità in merito, e credo che difficilmente ormai ci potrebbero essere i tempi tecnici per organizzarla nella sua collocazione abituale – osserva il sindaco Ezio Clocchiatti –, vista anche la necessità di convocare la commissione pubblici spettacoli. È un vero peccato ma la situazione è questa e credo sia la stessa ovunque, temo che possa essere un’estate senza sagre. Eventi che però hanno grande rilevanza, e che è importante preservare e ritrovare in futuro». –

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