L’effetto Go!2025 traina la crescita dei b&b a Gorizia: strutture raddoppiate

Nel secondo trimestre di quest’anno 12 attività contro le 6 registrate nel 2022. Canzoneri (Confcommercio): «Dati positivi. Ora lavoriamo per fare squadra»

Francesco Fain
Turisti al Castello di Gorizia (Bumbaca)
Turisti al Castello di Gorizia (Bumbaca)

Mentre gli hotel sono pochi, troppo pochi (tre in tutto), Gorizia si riscatta con le strutture extra-alberghiere. Soprattutto con i bed&breakfast propriamente detti.

Grazie ai dati messi a disposizione dalla Camera di commercio Venezia Giulia si scopre che sono raddoppiati nel giro di soli due anni. Nel secondo trimestre 2024 risultano essere registrati e attivi 12, nel 2022 erano 6, saliti l’anno successivo a 10. Parliamo come detto solo di b&b; nell’elenco non rientrano invece case vacanze e appartamenti per soggiorni brevi, i famosi Airbnb, che spesso sfuggono ai censimenti ufficiali. Significa che la Capitale europea della cultura sta indubbiamente vivacizzando parecchio il settore. Ovviamente, visti i numeri, il problema della scarsa ricettività a Gorizia rimane tale ma, quantomeno, si vede un’incoraggiante volontà di investire.

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Federalberghi

Piena conferma arriva anche dalle parole di Chiara Canzoneri, esponente di spicco di Confcommercio Gorizia e presidente del Gruppo provinciale albergatori. Parla di incremento «assolutamente positivo». Peraltro, lei gestisce un affittacamere con formula imprenditoriale in via Rastello. «C’è movimento. Con Federalberghi e Confcommercio stiamo facendo un lavoro di contatto fra le varie realtà, sfruttando gli spazi dell’ex cappelleria di via Rastello. L’obiettivo è lavorare insieme e coordinarci». In pratica, lo scopo nobile è di fare rete e di coinvolgere i b&b e gli affittacamere nelle attività cittadine. «Quando hai un albergo, hai un’insegna che ti identifica, il bed&breakfast difficilmente viene identificato. Per questo, c’è la necessità di fare squadra, agendo assieme e pubblicizzando al meglio anche questa offerta di ricettività».

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Turisti al castello di Gorizia

L’Isontino

Interessante, in parallelo, l’analisi contenuta nel masterplan sulla ricettività che venne commissionato dallo stesso ente camerale e che offre uno spaccato della situazione. Le strutture extra-alberghiere in tutta la provincia di Gorizia sono complessivamente 600: di queste 459 sono immobili in affitto (76,5%), 65 sono b&b (10,83%) e 59 agriturismi (9,83%). Le case per ferie, i rifugi e i campeggi costituiscono una percentuale irrisoria dell’offerta extra-alberghiera provinciale.

Non sono presenti ostelli. Grado è il Comune che offre la maggior parte delle sistemazioni ricettive isontine, pari a 384 esercizi (64% del totale), per la quasi totalità costituiti da alloggi in affitto (363). A Cormòns, secondo Comune per offerta ricettiva di tipo extra-alberghiero (43 strutture, 7,17% del totale), prevalgono le sistemazioni in agriturismo (23 su 39).

La città di Gorizia presenta un’offerta scarsa dal punto di vista degli alloggi in affitto (20, 6,5% del totale), inferiori anche a quelli presenti nella città di Monfalcone (29), ma vanta un’offerta di b&b superiore a quella degli altri Comuni della provincia (12).

La Regione

C’è anche una novità che permetterà un ulteriore potenziamento dell’offerta extra-alberghiera. A veicolarla la consigliera regionale Laura Fasiolo (Pd). Spiega: «All’interno della manovra economica autunnale troviamo, finalmente con soddisfazione, il canale contributivo che abbiamo richiesto per l’ammodernamento delle unità abitative al fine della ricettività turistica. Sono previste delle sovvenzioni fino a un massimo di 20 mila euro per interventi di questo tipo che non saranno limitate a quei proprietari di immobili dove siano situate agenzie immobiliari distanti al massimo a 10 chilometri dallo stabile».

«La maggiore facilitazione delle condizioni per l’accesso ai contributi espressa dal ddl 26 viene ora chiarita: amplia, fortemente, la platea dei proprietari motivati a convertire la propria casa a uso turistico in un’area con un forte bisogno di ricettività, poco dotata di alberghi quale è Gorizia».

Nel corso della discussione, Fasiolo ha citato la sua interrogazione proprio su questo tema che trova «in tal modo risposta e recepimento dell’istanza di liberalizzazione dal chilometraggio accolta dall’assessore Bini. Dopo reiterate istanze per la promozione della rete ricettiva turistica dei b&b a Gorizia e nel suo territorio provinciale, interessati alla Capitale Go!2025, è arrivata finalmente una concreta apertura da parte della Giunta regionale». —

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