L’ex caserma Chiarle sarà demolita San Giovanni avrà un polo 0-3 anni

Si comincia da zero. Alla lettera. Nel senso che il lotto “zero” prevede i lavori di demolizione dell’ex caserma “Felice Chiarle”, dedicata all’artigliere veronese medaglia d’oro nella Prima guerra mondiale: la cadente struttura, nella quale durante gli anni Trenta era acquartierato il 23° reggimento di artiglieria, sarà rasa al suolo per consentire la costruzione dell’asilo nido che soddisferà le necessità sociali del rione di San Giovanni, sguarnito da questo tipo di servizio.
Infatti il vecchio edificio militare è sito in via delle Docce, dove si va configurando un polo scolastico che ha avuto la sua avanguardia nella scuola per l’infanzia “Nuvola Olga” inaugurata nel gennaio 2017.
Con qualche mese di ritardo rispetto alle previsioni, ecco il primo atto concreto dell’operazione: la determina 1220/2019, firmata da Enrico Cortese, approva il progetto definitivo-esecutivo, preparato dallo studio Mads & associati. La vetusta “Chiarle”, contrariamente al sentiment del sindaco Roberto Dipiazza, è irrecuperabile e andrà demolita. Il fabbricato occupa un sedime di circa 870 metri quadrati, che si sviluppa in altezza per 14 metri. La verifica di interesse culturale ha dato esito negativo, per cui kaputt. «In stato di abbandono e di accentuato degrado materico», avverte la relazione generale coordinata dall’ingegnere Ermanno Simonati, in azione anche al centro congressi nascente in Porto vecchio. C’è amianto «nelle colle delle pavimentazioni che rivestono i solai dei piani terra, primo e secondo per tutta l’estensione dell’edificio, nonché nelle tubature presenti». Bisognerà preventivamente smaltire gli arredi inutilizzabili del Teatro Verdi, accatastati al primo piano. Lo “strip out” sarà integrale, poiché coinvolgerà le pavimentazioni, la cisterna, la rampa che costeggia l’edificio. Prossimo step la gara per smontare il manufatto castrense.
Lavori, bonifica, sgombero ... un conticino finale pari a 780 mila euro, che incide per poco meno del 20% sul totale del progetto. Il cronoprogramma della demolizione richiede un cantiere di tre mesi. Gli uffici comunali indicano il costo globale dell’opera in 4,2 milioni di euro. Interviene un importante finanziamento del Miur - filtrato dalla Regione Friuli Venezia Giulia - pari a 2,5 milioni.
La realizzazione del “nido” viene scandita su tre lotti: risolto lo “0”, il più consistente sarà il numero 1, che impegnerà 2,7 milioni di euro. Il numero 2 richiederà, per chiudere i lavori, circa 740 mila euro.
L’intenzione dell’assessore comunale all’Educazione, Angela Brandi, è di accogliere nella futura struttura 60 bambini. La richiesta zonale è forte, oltre 100 piccoli. L’altra area scoperta è Roiano. —
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