L'ex segretaria: «Truccate le elezioni Sgt vinte da Tonon»

Al processo contro l'ex presidente: «Nel 2007 arruolato un centinaio di soci con affiliazione retrodatata»
Carmelo Tonon ed Edoardo Costanzo fotografati il giorno delle elezioni societarie di fine 2007
Carmelo Tonon ed Edoardo Costanzo fotografati il giorno delle elezioni societarie di fine 2007

Le elezioni per la presidenza della Ginnastica Triestina del dicembre del 2007 tra l’uscente Carmelo Tonon e lo sfidante Edoardo Costanzo (le ultime elezioni prima che scoppiasse la rivolta dei soci ribelli contro lo stesso Tonon, finita nel novembre del 2009 quando gli subentrò in un clima da cappa e spada Sergio Trauner) furono truccate. E a truccarle fu proprio l’entourage del presidente uscente, che allora vinse col 60%.

Un centinaio di preferenze di scarto. Giusto il mucchietto di neosoci votanti pur senza diritto (secondo l’inchiesta del pm Massimo De Bortoli ce n’era addirittura qualche decina in più) di cui ha raccontato ieri in Tribunale l’ex segretaria della Sgt Mara Martincic nel processo a carico di Tonon per truffa aggravata o appropriazione indebita aggravata, truffa sportiva e ai danni dello Stato, con l’ex capo segreteria Daiana Fabbri coimputata “minore”.

«Sgt, la gestione Tonon era fuori controllo»
Foto BRUNI TRieste 24.10.2011 Processo Ballaman-Giudice Filippo Gulotta

Chiamata a testimoniare dal pm e dall’avvocato Fabio Zuliani, legale della Sgt che si è costituita parte civile, Martincic ha riferito infatti di come all’epoca fosse stato arruolato «in quattro, cinque giorni» di vigilia di quel voto, fuori tempo massimo e all’insaputa della parte avversa che sosteneva Costanzo, «un centinaio di soci». Una lista di affiliati dell’ultimo minuto, insomma, la cui data di iscrizione era stata retrodatata per consentire loro di recarsi immediatamente alle urne con un mandato preciso. Una lista scritta «su un foglietto giallo» custodito «dentro la cassaforte» della società.

«So - così Martincic - che avevano voluto inserire un certo numero di soci per far vincere il presidente Tonon, c’erano varie persone che giravano in ufficio in quel periodo. Nonostante fossero stati già chiusi i termini pre-elettorali per le iscrizioni a socio, ne vennero fatte di nuove lo stesso. Così si stamparono nuove tessere con numeri progressivi inseriti nei buchi che c’erano, tra un socio esistente e un altro, tra decessi e dimissioni». Eppure servivano due anni di anzianità per poter votare: «Nominativi e schede venivano da Daiana Fabbri, presumo su indicazione del presidente Tonon. Noi in segreteria facevamo riferimento a lei, Tonon difficilmente parlava con noi. Contabilmente, i proventi dalle iscrizioni andarono come compensi alla Fabbri, che lei però mai percepì. Firmò le ricevute, ma io mai le diedi soldi».

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La testimonianza dell’ex segretaria, dimessasi nel luglio del 2009, è durata due ore. Martincic - che è anche ex titolare di una cooperativa di servizi e pulizie che precedentemente al suo impiego in ufficio aveva lavorato per la Ginnastica ed era stata poi «chiusa per insolvenza» con un buco di quasi «50mila euro perché la Sgt non mi aveva pagato» - ha parlato anche dei mancati versamenti della polisportiva, nella fase finale della gestione Tonon, ad assicurazioni e federazioni per la copertura del rischio infortuni in palestra e per l’affiliazione dei tesserati a eventuali fini agonistici. Per l’assicurazione interna ogni socio pagava 10 euro, destinati a essere versati in blocco a una compagnia, ma a un certo punto la Sgt iniziò a tenerseli.

Martincic ricorda ad esempio che nell’ottobre del 2007 «esisteva un assegno già firmato dal presidente per il brocker ma che poi mi fu ordinato di ritirare all’ultimo, perché c’era una persona che doveva darci una mano a trovare un’assicurazione che costava meno». Non fu trovata. Se poi qualcuno si faceva male, «gli si faceva compilare un modulo senza intestazione» e se insisteva «veniva liquidato con assegni della società». Analogamente, la Sgt chiedeva a tutti i soci la quota di affiliazione alle rispettive federazioni sportive (ginnastica, judo, basket e così via) girandola realmente però soltanto per quelli che finivano col fare agonismo. Il risultato è che la Ginnastica trattenne a quei tempi le quote di affiliazione di «400, 500 soci, variabili a seconda della disciplina tra i cinque e i 40 euro, per un totale di circa cinquemila euro l’anno».

Per migliaia di euro, insomma, tra assicurazioni e affiliazioni federali, il percorso contabile si fermava a metà, in Sgt, benché in quel caso la Sgt dovesse essere un mero soggetto intermediario. Tutti soldi però, ha sostenuto l’ex segretaria, rispondendo in chiusura alle domande degli avvocati Antonio Regazzo, Giovanni Adami e Michele Luzzato (i primi due difensori di Tonon, il terzo di Fabbri), che non finivano in tasca a qualcuno. Restavano nelle casse della società, «per pagare altre cose, per coprire altre spese di gestione».
 

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