Lignano, prelievi di saliva per arrivare ai killer

LIGNANO SABBIADORO. Le indagini stanno procedendo a tamburo battente sul duplice omicidio di Paolo Burgato e della moglie Rosetta Sostero, atrocemente massacrati nella loro villa in via Annia, nella notte tra sabato e domenica scorsi a Lignano Sabbiadoro. E nell’ambito dell’intensa attività investigativa, c’è un nuovo aspetto che si fa avanti: gli inquirenti stanno raccogliendo decine di campioni di “Dna”, attraverso il test del tampone della saliva.
Le forze dell’ordine, tuttavia, su questa circostanza non si esprimono, nel rispetto del rigoroso riserbo tenuto in questa delicata fase inquirente. È tuttavia plausibile il fatto che se l’attività inquirente, ancora aperta a tutto campo nel sondare molteplici sfaccettature, si è pure affidata agli uomini specializzati del Ris di Parma ai fini dell’analisi degli elementi finora repertati, proceda anche alla ricerca di una sorta di “cartina tornasole” di eventuale confronto con le possibili tracce degli assassini rivenute nella villa di via Annia.
La raccolta dei campioni di Dna, procedura peraltro del tutto logica nel contesto delle indagini, può essere letta sotto due profili sostanziali: potrebbe, in altre parole, significare che o si hanno in qualche modo già a disposizione tracce utili al confronto, oppure che, in attesa dei riscontri dei Ris, si proceda comunque a un primo vaglio sul territorio.
Ipotesi che, al momento, non trovano conferme o smentite esplicite. Il lavoro di indagine, comunque, continua senza sosta, mantenendo aperto il ventaglio delle possibilità, avendo scandagliato ogni aspetto, e su più fronti, utile a dare una risposta, o un indizio significativo, per poter “chiudere il cerchio” su questa drammatico ed efferato fatto di sangue.
Un evento con il quale mai una comunità come Lignano Sabbiadoro s’è trovata a doversi misurare e proprio per la sua portata, rimane incredula e incapace di darsi una spiegazione. Un fatto che la città continua comunque a guardare come unico nella sua agghiacciante efferatezza. Gli inquirenti lavorano alacremente, ampliando il raggio d’azione anche nel vicino Veneto, per individuare gli autori del duplice omicidio.
Si sonda nel giro delle bande di ladri e di rapinatori che, provenienti da Paesi dell’Europa dell’Est, fanno base nella regione veneta, da dove poi si spostano per compiere reati in zone limitrofe e tornare in regione. Una delle ipotesi, la matrice balcanica, tenuta già in considerazione, valutando le modalità e l’estrema violenza del duplice fatto di sangue, facendo pensare alla totale mancanza di scrupoli e del benchè minimo rispetto per la vita umana.
A Lignano Sabbiadoro la “voce” delle campionature del “Dna” s’è fatta largo rapidamente tra gli avventori dei locali che, chiaramente, hanno voluto mantenere il dovuto anonimato. Nella località balneare c’è chi conferma di esser stato sottoposte al test del tampone della saliva. Un racconto, dunque, che si è è diffuso, diventando anche questo argomento di dibattito, riflessione e di interrogativi.
La comunità mantiene discrezione, ma anche attenzione su una vicenda che all’improvviso l’ha strappata alla sua consueta realtà, quella di una città operosa e tranquilla, e per la quale, come ha già sottolineato lo stesso sindaco Luca Fanotto, non manca l’adeguata presenza delle forze dell’ordine, “tarata” con gli opportuni potenziamenti durante la stagione turistica, sui livelli di una metropoli di 250-300mila abitanti.
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