L’incontro italo-austriaco con “ministri” a sorpresa

Il ventisettesimo incontro italo-austriaco della pace a ricordo dei caduti e delle vittime civili nel centenario della conclusione della Grande Guerra, in programma a Trieste dal 7 al 9 settembre, potrebbe non passare inosservato. A Trieste potrebbero arrivare ministri del governo austriaco e di quello italiano in una sorta di bilaterale sovranista. Oggi alle 12.15, nel palazzo del Consiglio regionale di piazza Oberdan, l’incontro italo-austriaco per la pace sarà presentato ufficialmente dall’assessore alle Politiche comunitarie del Friuli Venezia Giulia, Pierpaolo Roberti, dal vicesindaco di Trieste Paolo Polidori e dal presidente dell’Unione degli Istriani, Massimiliano Lacota.
Scarse le indiscrezioni sulle presenze. Si parla del ministro austriaco della Difesa Mario Kunasek che fa parte del partito ultra nazionalista Fpoe del cancelliere Sebastian Kurz. L’Italia potrebbe inviare il corrispettivo ministro Elisabetta Trenta (in quota M5s), ma si parla anche di una possibile incursione del ministro degli Interni Matteo Salvini di cui sono note le simpatie per il governo sovranista austriaco.
Nel ricco programma della tre giorni non mancano le occasioni per intrecciare relazioni. Si inizia venerdì alla 15.30 con una visita al Civico museo della guerra per la pace Diego de Henriquez. Sabato mattina, invece, ci saranno le deposizioni delle corone al monumento dei caduti italiani e triestini in divisa austroungarica sul Colle di San Giusto. Nel pomeriggio ci sarà lo scoprimento di una targa ricordo nel sacrario del Tempio di Monte Grisa con la celebrazione della messa da parte del vescovo monsignor Giampaolo Crepaldi. Alla sera poi il concerto della banda imperiale di Vienna al Politeama Rossetti. Sarà presente anche la casa d’Austria. Domenica 9 settembre, infine, ci sarà la sfilata in città con interventi ufficiali in piazza Unità. Alla cerimonia parteciperanno numerose delegazioni italiane delle diverse Regioni e molte rappresentanze in uniforme storica provenienti da Austria, Ungheria, Slovenia, Croazia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Polonia. —
FA.DO.
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