Lo chef del presidente fa shopping a San Daniele

Il re dei fornelli Boca e lo staff del Quirinale a caccia del prosciutto e dei grissini perfetti per le tavole romane
Fabrizio Boca (primo da destra) brinda durante un meeting con gli chef “presidenziali” di altri Paesi
Fabrizio Boca (primo da destra) brinda durante un meeting con gli chef “presidenziali” di altri Paesi

TRIESTE. Cosa c’è sul tavolo del presidente della Repubblica, Mattarella? Qualcuno magari se lo sarà chiesto, ma da lunedì almeno una parte del menu sarà svelata. Il prosciuttificio Dok Dall’Ava di San Daniele del Friuli ospiterà infatti uno dei 27 cuochi più potenti del mondo: Fabrizio Boca, lo chef del Quirinale. Arriverà accompagnato dal suo secondo, Massimo Sprega, e dagli altri sei professionisti che fanno parte della brigata di cucina.

È una novità relativa, per gli addetti ai lavori, ma adesso è stata ufficializzata. Da cinque anni sulle tavola del Quirinale è servito il prosciutto Dok Dall’Ava durante i pranzi del capo dello Stato e in occasione di ricevimenti per capi di Stato stranieri, come simbolo dell’eccellenza italiana.

Nel dettaglio, pare che lo chef Boca prediliga le cosce del prelibato numero 10, stagionato 24 mesi, ma talvolta sceglie anche prosciutti più stagionati. E’ apprezzato anche il sancotto, ottenuto da cosce cotte di suini italiani, preparate sempre rigorosamente senza conservanti. Per questo ha deciso di far conoscere a tutti i componenti dello staff la realtà del prosciuttificio di San Daniele, di quello di San Pietro al Natisone e della Bakery, famosa per i suoi raffinati, ed apprezzati, prodotti di panetteria.

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Martedì, dunque, il gruppo assisterà al processo di produzione del prosciutto Dok Dall’Ava, seguirà l’organizzazione interna e il servizio del “simply luxury food” alla Prosciutteria Dok Dall’Ava di San Daniele, dove verrà consumto il pranzo nel locale.

Nel pomeriggio sarà invece lo stesso titolare Carlo Dall’Ava ad accompagnare gli ospiti alla Dall’Ava Bakery di San Pietro al Natisone. Anche qui va rivelato un piccolo retroscena: da due anni fornisce grissini e lame croccanti al Quirinale. Stavolta i presenti potranno assistere alla preparazione della gubana e del panettone, che è stato apprezzato dal presidente Mattarella a Natale, ma che l’azienda vende tutto l’anno.

Fabrizio Boca è membro del Club des Chefs des Chefs, l’associazione gastronomica più esclusiva del mondo, perché vi possono aderire soltanto i cuochi che cucinano per re e capi di Stato. Il Ccc è stato fondato nel 1977 da Gilles Bragard nella convinzione che «se la politica divide i popoli, una buona tavola li riunisce sempre». I soci si incontrano almeno una volta l’anno per scambiarsi esperienze e conoscenze e considerano Boca ambasciatore della cucina e dei prodotti della tradizione italiana. Organizzano insieme delle iniziative; lo scorso luglio, ad esempio, hanno accolto l’invito della Caritas ambrosiana di cucinare per le persone in difficoltà economica.

Fabrizio Boca segue da 23 anni, e da quando aveva 23 anni, l’organizzazione delle cinque cucine del Quirinale e delle tre residenze estive, anche durante i fine settimana. E’ in stretta collaborazione con il Settore Tavola ossia la Sala del Quirinale. Considera il suo un ruolo diplomatico, perché il cibo deve creare un’atmosfera propizia alle trattative. Pertanto pone molta attenzione alle differenti culture e cucine, senza tuttavia discostarsi dai sapori e saperi della tradizione italiana.

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