Lo spettacolo del fior d’agave destinato però a morire

Originarie delle Americhe, le agavi si sono adattate benissimo nel bacino nel Mediterraneo. Vederne una produrre un fiore di 5-6 metri di altezza a Monfalcone, capo nord del “mare nostrum” , battuta in inverno dalla bora e dove le temperature possono scendere sotto lo zero, è molto meno usuale. Non a caso quello che svetta in via 9 Giugno, nel piccolo giardino antistante la palazzina al cui piano terra c’è il negozio “Linea Sposa”, ha attratto l’attenzione di tantissimi, monfalconesi e non, da quando è spuntato, nel corso dell’estate. «Purtroppo la nascita di un fiore di queste dimensioni, dopo quello più piccolo di un paio d’anni fa, decreterà quasi certamente la morte della pianta», spiega Vita Lorusso, titolare del negozio “Linea Sposa”, che ha aperto circa 23 anni fa. «E l’agave c’era già – racconta –. Il proprietario dell’edificio l’aveva piantata qualche anno prima e quindi la pianta dovrebbe avere attorno ai 30 anni».
L’età in cui l’agave americana raggiunge in media la maturità e produce il suo fiore, il cui stelo raggiunge un’altezza che va dai 4 agli 8 metri. Purtroppo, la caratteristica dei fiori d’agave è che segnano la fine della pianta che, dopo la creazione del fusto che contiene i fiori, campanulati e raccolti al centro delle foglie, si dissecca e muore. La fioritura dura diversi mesi, come anche l’agave di via 9 Giugno dimostra, richiedendo però gran dispendio di energie, dopo la quale la quasi totalità delle specie muore e si riproduce con i semi che si disperdono nelle zone circostanti. Le agavi comunque presentano anche metodi alternativi di riproduzione, ad esempio tramite polloni. Nel piccolo giardino, protetto su tre lati e sufficientemente esposto al sole, quasi una serra, ma a cielo aperto, è già comunque cresciuto un altro esemplare di agave che, viste le dimensioni, impiegherà però il suo tempo a replicare la spettacolare fioritura dell’agave vicina. —
La. Bl.
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