Lo stop dal governo agli scavi di Antonio: indennizzi impossibili

Il ministero blocca ogni iniziativa sui terreni dei privati: mancano i soldi per eventuali rimborsi ai proprietari dei siti
Di Tiziana Carpinelli
Lasorte Trieste - Villaggio Pescatore - Sito Dinosauro
Lasorte Trieste - Villaggio Pescatore - Sito Dinosauro

DUINO AURISINA. Spending review, non si scava più. Questa, in estrema sintesi, la situazione cui va incontro, dopo l'emanazione di una circolare ministeriale che nega le concessioni per interventi in terreni privati, il sito paleontologico di Duino Aurisina. Lo denuncia lo stesso proprietario dell'area, Mario Attilio Sartori della società B.fri: «È stata bloccata, a questo punto sine die, ogni possibilità da parte di terzi di intraprendere nuove ricerche in tutte le regioni d'Italia». Dunque anche nel sottosuolo e dintorni dell'ex cava del Villaggio del Pescatore, dove è stato estratto nel 1996 il dinosauro Antonio, l'adrosauroide primitivo vissuto circa 70 milioni di anni fa. E poiché l'unico legittimato a spostare anche solo un granello di polvere, a questo punto, resta solo lo Stato, nelle sue diramazioni competenti, allora la ripresa degli scavi archeologici può dirsi congelata senza possibilità di ripensamenti, almeno nell'immediato futuro: la crisi economica, infatti, impone a Roma esclusivamente economie e tagli.

«Si tratta di un impoverimento incredibile – commenta Sartori – poiché è anche attraverso gli scavi che si fa cultura e si formano gli archeologi». Ma quale sarebbe la ratio della circolare? «Credo che al centro della questione vi sia il cosiddetto “premio di rinvenimento”, replica il titolare della B.fri. Per legge i beni d'interesse archeologico, da chiunque o in qualunque modo scoperti, appartengono allo Stato. Se il terreno di scavo è però nella proprietà di un privato, oltre a un indennizzo per l’occupazione del suolo previsto per il periodo d'intervento, al titolare del fondo spetta anche il 25% del valore dei beni rivenuti. Ed ecco allora che in tempi di crisi, andare a caccia di tesori diventa, almeno per lo Stato, un “lusso”. Perciò il ministero dei Beni culturali, con una circolare del 4 dicembre scorso indirizzata alle soprintendenze, ha stabilito che a causa “dei crescenti costi per la corresponsione di premi di rinvenimento ai privati proprietari, non saranno più date concessioni per interventi in terreni privati, salvo particolari e motivate esigenze”. E poco importa, come ricorda Sartori, se “all'asta di Sotheby's, lo scheletro di un dinosauro delle dimensioni e caratteristiche similari ad Antonio, è stato battuto per un milione di euro”. «Tra l'altro – sottolinea – lo Stato non necessariamente è tenuto a sborsare denaro: se per esempio in un campo vengono ritrovate cento anfore, basterebbe cederne 25 al proprietario, senza intaccare le casse pubbliche. Il governo ci guadagnerebbe comunque. Non va scordato – prosegue – che nella lente fossilifera del Villaggio c'è ancora Bruno da estrarre e che stando ai carotaggi effettuati ci potrebbero essere ancora altri trenta dinosauri, là sotto. Oltre a nuove specie assolutamente inedite, vedi il coccodrillo rivenuto. Si tratta di beni d'interesse mondiale, come quelli della Red deer river in Canada, un cantiere aperto di scavo, ma visitabile da migliaia di persone all'anno. Anche il sito di Duino Aurisina potrebbe e dovrebbe diventare come la valle dei dinosauri in Nordamerica: è l'unico modo per proseguire le ricerche e renderle sostenibili». Invece, stoppando le concessioni a privati, tutto si complica. «Abbiamo registrato – così Sartori – l'interesse di istituzioni statunitensi e indiane a compiere scavi al Villaggio, ma è chiaro che la circolare blocca tutto».

Nel frattempo, l'assessore al Turismo Andrej Cunja rende noto che alla prima apertura del sito paleontologico, concordata con la Soprintendenza e tutti le istituzioni preposte, si sono avute ben 150 visite in cinque ore, segno tangibile dell'interesse di cittadini e visitatori. Alla successiva, pur con pioggia battente e freddo, si sono comunque presentati cinque ospiti: uno perfino da Cuba. La prossima visita, il 7 aprile (ore 10-15). «Quanto fa Gemina, a titolo volontaristico, è nobile e prezioso – conclude Sartori – anche perché con l'impegno costante dei soci si riesce a far sì che tutti, e in particolare i bambini, possano conoscere le ricchezze del territorio. Detto ciò, ribadisco che qualcosa va fatto per portare avanti sviluppo e ricerca al Villaggio».

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