Locali storici, il Comune candida Cesca

Il negozio di via Roma avviò l’attività all’inizio del ’900. Dal 1983 è gestito dalla famiglia Oblak

La Giunta comunale ritiene che la ditta Emilio Cesca abbia le carte in regola per essere riconosciuta “locale storico” e trasmette il dossier alla Regione per una fausta conclusione della procedura.

La proposta è stata portata dall’assessore Lorenzo Giorgi all’attenzione dell’esecutivo comunale nella riunione del 30 marzo: si tratta della revisione annuale del censimento relativo ai “locali storici” triestini.

Per questa sorta di “doc vintage” del commercio si è candidata una bottega nota a tutti i triestini, che vende al dettaglio - come elenca la scheda di presentazione - articoli casalinghi, cristallerie, vasellame, coltelleria, porcellane, posateria, articoli in rame e legno, piccoli e medi elettrodomestici a uso casalingo e professionale. Prodotti provenienti da tutto il mondo, cercando comunque di dare spazio alle piccole realtà di qualità nazionali.

L’esercizio è situato all’angolo tra via Roma 10 e via Mazzini 18: esercizio d’antan, che esordì oltre un secolo fa, nel primo decennio del ’900, come attestano i registri di cassa risalenti al 1908. Quella dei Cesca era una vera e propria dinastia di commercianti vocati ai casalinghi, tant’è che il primo negozio venne aperto da Giovanni Martino in via Carducci alla fine dell’Ottocento.

Poi l’apertura in via Roma nell’edificio databile ai primi decenni del XIX secolo: cominciò lo stesso Giovanni Martino Cesca, poi subentrarono i figli Carlo e Giovanni, poi i nipoti Mario e Romeo, infine Valentina che nel 1983 passò la gestione a Roberto Oblak, in precedenza dipendente del negozio.

Cinque anni fa l’attività è stata rilevata dal figlio di Oblak, Erik, che manda avanti il negozio insieme ai genitori e alla sorella Micaela. Proprietari del locale sono invece Luca Esposito e Alessandro Eichmeier.

Il locale ha una superficie di 61 metri quadrati concentrati in un unico vano e si affaccia sulla strada con 12 vetrine in legno intarsiato e con serrande originarie dei primi ’900. Gli esterni, a parte un restauro effettuato nel 2002, non sono mai stati modificati e mantengono - racconta ancora la relazione tecnica - l’insegna originale e una vecchia targa. Idem per quanto riguarda gli arredi: bancone, scaffalature a parete, boiserie.

magr

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