L’Ornitologica non tradisce e la Fortezza viene invasa

La mostra degli uccelli attira centinaia di appassionati a Gradisca sulla Spianata Il miglior fringuello arriva da Trevignano. Gli organizzatori: «Adeguati alle regole»
Bumbaca Gorizia 15.08.2020 Gradisca, mostra ornitologica © Foto Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 15.08.2020 Gradisca, mostra ornitologica © Foto Pierluigi Bumbaca

Luigi Murciano / GRADISCA

La Mostra Ornitologica di Ferragosto è sopravvissuta, eccome, al suo anno più difficile. L’era post lockdown non ha scalfito la forza di volontà degli organizzatori dell’associazione Ornitologica Giuliana, che nonostante le difficoltà della situazione epidemiologica attule sono riusciti a condurre in porto la loro nave (chiamiamola pure simpaticamente la loro “Arca di Noè”) nel primo anno “con Covid”.

Certo, l’affluenza della 54esima edizione non è stata e non avrebbe potuto essere quella che ha reso celebre la festa gradiscana dedicata al mondo animale e ai pennuti in particolare, seconda solo alla secolare fiera di Sacile. Eppure – cancellati per ragioni di sicurezza altri eventi a rischio assembramento come le rassegne di bellezza canina ed agility dog e i mercatini collaterali – la formula scelta dall’ineffabile Alcide Collodet e i suoi collaboratori è stata capace di attrarre nella Fortezza un buon numero di persone e diverse generazioni.

Ecco tutti i premiati nelle diverse categorie. Trofeo Fringuello Nazionale memorial “Sergio Franzot”: Claudio Pettenon di Trevignano. Tordo memorial “Sergio Franzot”: Lucio Barnaba di San Giovanni. Merlo: Guerino Rossi di Montebelluna (Treviso). Sassello: Flavio Visintin di San Fior (Treviso). Allodola: Livio Pettenon di Istrana (Treviso). Prispolone memorial “Livio Azman”: Denis Pozzetto di Volpago (Treviso). Cardellino memorial “Gianpiero Paparella”: Stefano Bensa di Gorizia. Peppola memorial “Domenico Favaro”: Livio Pettenon di Istrana (Treviso). Lucherino memorial “M. Sonson e M. Zonca” Gianni Lusa di Feltre (Belluno). Quaglia: Mattia Beltramini di Volpago (Treviso). Silvani indigeni: Odino Macoratti di Muzzana (Udine). Canarini memorial “Michele Natali”: Alessandro Bergamo di Manzano (Udine). Esotici: Leonildo Pelizzato di Bassano del Grappa (Vicenza). Ibridi: Adone Ferrari di San Donà di Piave (Venezia). Pappagallini, Psitaccidi: “Max Ornitology” di Iesolo (Venezia). Bancarelle miglior espositore: : Stefano Burato di Salgareda (Treviso). Mostra floreale “Città di Gradisca”: Antonio Agostini di Cona (Venezia). Conigli razze da amatore: Renato Natali di Monfalcone. Conigli da carne, da pelliccia, colombe da carne, colombi da amatore: Manuel Saakyan di Basaldella. Palmipedi da reddito, da amatore, Galline da uova, galline da carne, da amatore, selvaggina: Romano Sedran di San Martino al Tagliamento (Pordenone).

«Era da 35 anni che la festa tradizionale, quella dedicata al canto degli uccelli, non si svolgeva nei giardini del centro – ha rimarcato con orgoglio il biondo e immarcescibile presidente del comitato organizzatore Alcide Collodet –. Un ritorno alle origini, obbligato dalla situazione sanitaria, ma che ha certamente restituito un palcoscenico di primo piano al “cuore” della manifestazione».

Sin dall’alba, indisturbato dal passaggio delle automobili, il canto dei pennuti ha “colorato” non solo le aree circostanti il parco della Rotonda, storica location della fiera, ma anche la Spianata ed i suoi viali centrali. Più che discreta l’affluenza, disciplinata da un sano autocontrollo, dall’utilizzo dei dispositivi e ove necessario sorvegliata dalla vigilanza privata che ha costituito non solo una novità della festa, ma anche un investimento non certo indifferente.

«Questo è il momento attuale e ci siamo adeguati – commenta ancora Collodet –. Ci sono stati tanti momenti in cui abbiamo pensato di mollare, dal lockdown ai tanti decreti che non rendono e non hanno reso la vita facile agli eventi “di piazza”. L’ultimo brivido l’abbiamo avuto venerdì sera, passato anche il maltempo. Siamo fieri di avere tenuto duro e avere regalato a chi ha trascorso in zona il Ferragosto un momento di svago». —

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