«L’ultima parola all’assemblea dei soci Bisogna valutare i pro e i contro»
«Fonderci? Ci stiamo ragionando ma l’ultima parola spetta alle rispettive assemblee dei soci».
Mentre il Comune spinge con forza verso l’altare, verso il matrimonio, prevale il realismo nelle parole dei dirigenti sportivi di Pro Gorizia e Lucinico. C’è chi è più convinto e chi invoca maggiore cautela. Certo, è già una notizia che si sia iniziato a ragionare su un simile scenario e che i campanili non siano più dei dogmi. Sino a qualche tempo fa la parolina magica “fusione” andava di traverso ai dirigenti sportivi, troppo orgogliosi e - secondo i detrattori - eccessivamente attaccati alla propria “parrocchietta”.
Ad aprire le danze Mauro Zonch, vicepresidente della Pro Gorizia e, in questo momento, numero uno della società biancazzurra dopo le dimissioni di Claudio Tomani, commerciante e dirigente della Lega Nord. «Confermo: c’è stato un primo contatto con la dirigenza del Lucinico e abbiamo formulato delle ipotesi relativamente alla fusione - spiega Zonch -. Però, allo stato attuale, ancora non c’è ancora un accordo. È iniziato un ragionamento che, speriamo, porti ai frutti sperati».
Ma si è già ragionato su un eventuale nome da dare alla nuova società? «Di questo, non si è neppure parlato. Stiamo vedendo, analizzando, approfondendo i possibili scenari - aggiunge Zonch -. Sul nome, sulle squadre e sui campionati verranno fatte delle valutazioni ma in un secondo momento».
Più tiepido (ma non per questo contrario al percorso dsi fusione) Giulio Mosetti, avvocato, presidente in pectore della Pro Gorizia e già candidato sindaco per il Pd in occasione della prima vittoria di Ettore Romoli. Insomma, un professionista molto conosciuto.
«Prima di prendere qualunque decisione dobbiamo coinvolgere l’assemblea dei soci. Nelle riunioni che si svolgeranno dovremo capire per bene i pro e i contro dell’operazione e, soprattutto, cosa ci porta “in casa” una fusione con il Lucinico». Mosetti chiede, quindi, di stemperare gli entusiasmi. «Non è ancora deciso nulla», ripete Mosetti. Ma è chiaro che avrebbe preferito che l’assemblea venisse informata prima direttamente che non dal nostro giornale. Ma ognuno fa il suo mestiere.
E il Lucinico? Il presidente Franco Sussi, con la schiettezza che lo contraddistingue, ammette che c’è già stato un contatto con il sindaco Romoli e il consigliere comunale con Ciotta. Insomma, non nasconde che il percorso è intrapreso. «Con la fusione - spiega - si verrebbe a creare una nuova società. Non nascondo che, personalmente, è un’ipotesi che mi trova ben disposto. Il motivo? È sempre più difficile mandare avanti la baracca, ci sono poche risorse e siamo costretti a tenere duro». Poi Sussi, per non scontentare nessuno e per non scatenare incidenti diplomatici, sottolinea che sarà comunque l’assemblea dei soci a pronunciare l’ultima parola. «Ora siamo a un livello antecedente: si sta ragionando sulla fusione a livello di consigli direttivi».
(fra.fa.)
Riproduzione riservata © Il Piccolo








