«Mai sentito di violenze da parte di Simsig»

In aula lo psicologo che seguiva la coppia: i legali puntano a escludere la premeditazione

«Giulio Simsig e Tiziana Rupena erano una coppia con problemi comuni a molte altre. Problemi che non facevano certo pensare a quello che poi è accaduto».

Paolo Falconer è lo psicologo che come consulente di coppia aveva in trattamento l’ex gruista della Fincantieri e la donna che l’uomo stesso ha poi ucciso l’11 settembre dello scorso anno a coltellate. Falconer ha parlato per oltre un’ora ieri davanti al giudice Laura Barresi. Lo psicologo in aula ha riferito di non aver mai avuto alcuna conoscenza di episodi di violenza da parte di Simsig. Ha ricordato che la vittima aveva tutte le intenzioni di lasciare il suo compagno. Ma più volte ci aveva ripensato tornando sui suoi passi.

A chiedere l’audizione di Falconer erano stati i difensori del gruista della Fincantieri accusato dell’omicidio di Tiziana Rupena, gli avvocati Sergio Mameli e Pietro Volpe. Lo scopo dei difensori è evidente: evitare che venga contestata dal giudice l’aggravante della premeditazione che invece ha ipotizzato il pm Cristina Bacer. La data clou è quella del 21 dicembre. Per quel giorno è stata fissata dal giudice la discussione cui poi seguirà la sentenza. Il rischio, considerato lo sconto di pena, per Giulio Simsig è di una condanna che potrebbe anche superare i vent’anni.

Secondo i due avvocati la testimonianza del consulente di coppia ha chiarito comunque alcuni elementi all'origine dell'omicidio. Certo è che Simsig è risultato sano di mente. Lo avevano scritto a chiare lettere gli psichiatri Maurizio De Vanna e Lucio Di Gennario nella perizia che era stata affidata loro dal presidente del gip Guido Patriarchi. E per questo è difficile pensare che possa essere concessa all'ex gruista l'attenuante della seminfermità e di conseguenza sia concesso il relativo ulteriore sconto di pena. Il giudizio degli psichiatri si era spinto oltre e aveva definito “abnorme” il modo in cui Simsig aveva reagito l’11 settembre del 2011 a questa frustrazione.

Ieri l'ex gruista è stato guardato a vista da tre agenti della penitenziaria, sia durante l’udienza che al momento dello spostamento fino alla sua cella lungo i corridoi che collegano il tribunale al Coroneo. Nello scorso agosto Simsig, che era in Tribunale per un’altra udienza, aveva tentato il suicidio buttandosi dalla tromba delle scale e un agente della penitenziaria era rimasto ferito nel parapiglia. (c.b.)

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