Mancano garitte e finanzieri, slitta il debutto Sèleco al punto franco di Trieste
In assenza di presidi di sicurezza non può essere istituito il regime speciale all’ex Wärtsilä. Avvio della produzione a novembre

Lasorte Trieste 30/07/18 - S.Dorligo, Wartsila, Nuova Area Interporto di Trieste
TRIESTE Selèco è pronta a far partire la produzione dei suoi televisori a Trieste. Mancano però dei dettagli, e neppure tanto piccoli: il completamento della recinzione della zona di Bagnoli che ospiterà anche il loro stabilimento, la costruzione delle garitte di controllo e il reperimento degli uomini della guardia di finanza che andranno a presidiare quella zona 24 ore su 24. Solo quando questi presidi saranno operativi, l’Autorità portuale potrà istituire in quell’area il regime di punto franco, e Selèco potrà iniziare la produzione. Che oggi è temporaneamente stata delocalizzata in Polonia, dove dalla Cina arrivano i componenti da assembleare, proprio in attesa che la sede triestina diventi operativa.
Se tutto fila liscio, Selèco potrà iniziare a sistemare la sua sede operativa a Bagnoli da inizio dicembre. Le tempistiche erano note alla società fin da quando a luglio non è stato accordato che la produzione dei loro elettrodomestici non sarebbe più avvenuta al molo III, accanto ad Adria terminal, ma a Bagnoli, in uno dei capannoni che appartenevano a Wärtsilä. Un cambio di programma, deciso dalle istituzioni per lasciare spazio ad un altri possibili opzioni - tra cui, raccontano i bene informati, anche un possibile arrivo in Porto vecchio di Msc Crociere -, che ha fatto slittare anche le assunzioni che Selèco intende avviare in città. «Noi siamo pronti, ora dipende dalla burocrazia», fanno sapere dall'azienda.
Da quando, a settembre dello scorso anno, era trapelata la notizia dello sbarco a Trieste dell'azienda produttrice televisori, prima all'indirizzo di posta elettronica e poi negli uffici di piazza Unità aperti ad inizio estate, sono già arrivati centinaia di curriculum: operai, tecnici specializzati, segretarie. Giovani ma pure over 45-50 con ampia esperienza nel settore, che cercano una seconda chance occupazionale. Il marchio “made in Italy” ha acceso le speranze di molti triestini e corregionali.
Tutti, però, dovranno pazientare ancora un po’, visto che l’area di Bagnoli è in fase di ridefinizione e ristrutturazione. Che ci volessero dei mesi per adeguare gli spazi era peraltro subito apparso chiaro a Selèco, che quindi si è vista costretta a modificare i piani. Quei capannoni sono in capo ad Interporto, che li ha acquisisti il 22 dicembre scorso e sta provvedendo ad adeguarli. Dell'aspetto che riguarda il presidio si sta invece occupando l'Autorità portuale, che assicura di «aver già interloquito da mesi con la guardia di finanza, e di avere avuto garanzie che da novembre i finanzieri utili a quel presidio saranno disponibili».
«La delimitazione dell'area è in fase di completamento - precisa Oliviero Petz, direttore di Interporto -. Per le postazioni di controllo inizialmente verranno utilizzate in maniera provvisoria quelle in uso oggi alle guardie giurate, poi saranno costruite quelle definitive». Anche secondo Petz, il cronoprogramma verrà rispettato. Poi ovviamente prenderanno il via i lavori di adeguamento del capannone dove si insedierà lo stabilimento produttivo di Selèco, con il trasferimento in loco di tutti i macchinari utili ad assemblare i componenti che daranno vita alle tv Selèco.
Riguardo al resto dell'area ex Wärtsilä, dove a recinzione finta e all' insediamento del presidio dei finanzieri verrà istruito il regime di punto franco, «stiamo terminando la progettazione urbanistica dei piazzali e dei sotto servizi aderenti ai piazzali, - prosegue il direttore di Interporto - poi verranno bandite le gare per la realizzazione e si aprirà la fase di realizzazione. Il completamento finale dei lavori, incluso il rifacimento del raccordo ferroviario interno, stimiamo avvenga a metà del 2019». —
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