Mangiano bacche velenose e si sentono male: soccorsi tre escursionisti sul monte Tuglia

Un adulto e due minori recuperati a Casera Col Mezzodì Bassa: avevano ingerito i frutti di Belladonna, tossici per l’uomo

La belladonna è una pianta della famiglia delle Solanaceae: all'aspetto le sue bacche sono simili ai mirtilli, ma velenose per l'uomo
La belladonna è una pianta della famiglia delle Solanaceae: all'aspetto le sue bacche sono simili ai mirtilli, ma velenose per l'uomo

FORNI AVOLTRI. Un adulto e due minori sono stati soccorsi, nella tarda mattinata di martedì 5 settembre, a Casera Col Mezzodì Bassa, una località situata sulle pendici orientali del monte Tuglia, nel comune di Forni Avoltri.

I tre escursionisti si sono sentiti male dopo aver ingerito alcune bacche di Belladonna, una pianta tossica per l’uomo (all’aspetto le bacche sono simili ai mirtilli) che cresce nelle zone montane e submontane, fino a un’altitudine di 1.400 metri.

La centrale operativa Sores di Palmanova, dopo aver ricevuto la richiesta di aiuto, ha immediatamente attivato i soccorsi. Sul posto sono intervenuti gli operatori sanitari e i tecnici del Soccorso alpino. Sul posto anche l’elisoccorso del 118 che ha provveduto a trasportare i due minori all’ospedale di Tolmezzo, dove è stato trasferito, in ambulanza, anche il loro accompagnatore. Tutti e tre sono stati accolti in condizioni giudicate non gravi.

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