Marco Piazza, miracolato a Nassiriya: «Tristezza per la tragedia in Congo»

la storia
«Anche se non lo conoscevo, provo infinita tristezza. Non dovrebbero succedere queste cose».
Il carabiniere Marco Piazza, originario di Mossa, scampò per miracolo alla strage di Nassiriya. L’onda d’urto della deflagrazione lo scaraventò a terra in mezzo a uno scenario di distruzione. E oggi esprime dolore profondo per l’agguato in Congo che è costato la vita a Vittorio Iacovacci, carabiniere di stanza a Gorizia, e all’ambasciatore Luca Attanasio. Oggi Piazza non fa più parte del 13° Reggimento: è vicebrigadiere alla stazione di Gradisca d’Isonzo. «Ma il Tredicesimo è la mia famiglia. Facciamo tutti parte, con orgoglio, dell’Arma dei carabinieri».
Intanto, anche il sindaco Rodolfo Ziberna, sarà presente questa mattina, a Roma, ai funerali di Stato dell’ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere del 13° Reggimento, Vittorio Iacovacci. «C’è una frase bellissima di Paolo Borsellino che, penso, descriva molto bene, l’animo che caratterizzava queste straordinarie persone: chi ha paura muore ogni giorno e chi non ha paura muore una volta sola. Infatti, hanno affrontato le loro missioni senza timori, convinti del messaggio di pace che portavano avanti, volto a salvare altre vite a dare un futuro migliore alle giovani generazioni. Ed è questo lo spirito con cui sarò presente ai funerali, a portare il saluto di una città, Gorizia, orgogliosa di ospitare il 13° Reggimento». —
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