Marcuzzi e Vidussoni i “figli” nemici di Fogliano

Entrambi originari del luogo: il primo è stato il leggendario comandante medaglia d’oro nella Resistenza; il secondo fu segretario nazionale del Pnf

Al contrario di altri comuni italani a Ronchi dei Legionari sono svariate le testimonianze di quel periodo, come non mancano nemmeno nei paesi limitrofi.

Alcuni dei quali contrassegnati da episodi curiosi.

Era il 6 marzo del 1949, quando, a Ronchi dei Legionari, lungo via Monte Cosich, viene inaugurata la prima targa dedicata ai caduti partigiani, per la precisione a 10 caduti per la libertà dei popoli ed a 9 dispersi.

Il Comune in quel tempo era retto da Carlo Bernazza ed il parroco era il noto don Giovanni Battista Falzari. L’amministrazione comunale diede solo l’autorizzazione per realizzare quella targa ma il giorno della inaugurazione Don Falzari, come raccontano le testimonianze, decise di non partecipare e di non effettuare alcuna benedizione.

Perché quella targa, ancora oggi esistente e meta, ogni anno, del pellegrinaggio verso il luogo in cui, nel 1943, venne costituita la prima brigata partigiana in Italia, veniva vista come una sorta di sfida alla cappella della Madonna lì collocata. Ma non mancano episodi anche a Fogliano Redipuglia.

Nel 2011 si consumò una lunga diatriba tra l’allora sindaco, Antonio Calligaris, l’Anpi ed il proprietario dell’impresa che aveva lottizzato l’area della piazzetta di Redipuglia.

La stele era stata rimossa da questa sede quando l’antico edificio era stato demolito per fare posto alla lottizzazione privata denominata “Piazzetta” e spostata, temporaneamente nel cimitero civile accanto al monumento che ricorda i caduti e i dispersi in guerra.

Alla fine si decise di collocarla sul fronte strada all’angolo tra la strada regionale 305 e l’entrata di via Carso.

Il 27 settembre 2014 sempre a Redipuglia è stata inaugurata una stele in onore e ricordo Silvio Marcuzzi, nome di battaglia “Montes”, medaglia d’oro al valor militare della Resistenza, realizzata nel parco che si trova dietro alla sua casa natale a Redipuglia.

Un momento significativo per la famiglia che ancora oggi ricorda con affetto e stima un uomo che ha pagato con la vita l’impegno per la democrazia e la libertà.

All’inaugurazione, va ricordato, erano presenti anche due reduci di allora, “Lima” ed “Arno”.

Fu proprio “Lima” a vedere Silvio Marcuzzi vivo per l’ultima volta, il 29 ottobre del 1944 e portò personalmente l’ultima lettera di Silvio alla moglie.

Non risultano né lapidi né targhe commemorative e a Fogliano, naturalmente, di Aldo Vidussoni, nato a Fogliano nel 1914 e per un breve periodo segretario del Partito nazionale fascista. —

LU.PE.

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