Matrimonio gay a Gorizia, la Curia attacca la Provincia

La decisione da parte del presidente Gherghetta di riconoscere il legame affettivo omosessuale costituisce un «vero e proprio atto di non rispetto dell’unicità dell’istituto familiare»: lo dichiarara l’arcidiocesi

La Curia attacca la Provincia dopo la decisione del presidente Gherghetta di celebrare il primo matrimonio gay il prossimo 16 febbraio. «È un vero e proprio attentato all’istituzione familiare - spiega l’Arcidiocesi - perché non ne riconosce la sua identità peculiare che non può essere attribuita, se non altro per ragioni di diritto pubblico, ad altre forme di unioni o convivenze”. Aggiunge la Curia: «Il tema della famiglia è così complesso e cruciale e per la società e per il futuro delle nostre generazioni che interessi di carattere meramente politico non devono offenderlo”. L'Arcidiocesi: "È irragionevole pensare di non solo riconoscere ma addirittura equiparare due realtà così diverse come il matrimonio (con la sua funzione sociale fondativa ed unica) ed una particolarissima forma di unione affettiva come quella fra persone dello stesso sesso. Se la ragione è il superamento (per altro sempre auspicabile) di ogni forma di discriminazione delle persone, sopratutto di quella esecrabile discriminazione basata sul loro orientamento sessuale e identità di genere, lo strumento del riconoscimento pubblico e più ancora quello dell’equiparazione con l’istituzione familiare è ingiusto e finisce per essere controproducente"

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