Matteo Olivo, il cervellone che ha vinto il premio Danieli

Laureato con lode in Ingegneria elettrica a Trieste e già impegnato nel dottorato il giovane si è aggiudicato il difficile riconoscimento dell’azienda friulana
Di Giulia Basso

Erano due anni che il premio Danieli spa, promosso una delle più grosse realtà industriali del Friuli Venezia Giulia e destinato a un laureato dell’Università di Trieste, non veniva assegnato. Nessun candidato infatti possedeva gli stringenti requisiti richiesti per aspirarvi: una laurea in Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni o in Ingegneria Elettrica e dei Sistemi con una votazione minima di 104/110 nel caso in cui la laurea fosse stata conseguita in 5 anni consecutivi, aumentata a 110/110 nel caso il titolo si fosse conseguito in 6 anni.

Quest’anno invece il vincitore c’è. È Matteo Olivo, 25 anni, laureatosi in Ingegneria elettrica in cinque anni e mezzo con il massimo dei voti e la lode grazie anche a una tesi particolarmente brillante. Matteo, che sarà premiato nel corso di una cerimonia in programma il 15 febbraio alle 11 in sala Cammarata al 1° piano dell’Università di Trieste (P.le Europa 1), è un neolaureato con una marcia in più. A sei mesi dalla laurea ha già iniziato il dottorato in Ingegneria Elettrica all’Ateneo giuliano, che svolge in collaborazione con la sede monfalconese della Nidec Asi, altra azienda che sta andando alla grande sul mercato internazionale. Quando gli è stato comunicata questa vittoria è rimasto piacevolmente stupito: «Possedevo tutti i requisiti richiesti, ma non pensavo di suscitare l’interesse di Danieli con una tesi di ricerca come la mia». Nel lavoro, dal titolo "Un metodo analitico per il calcolo delle perdite rotoriche in macchine sincrone a magneti permanenti superficiali”, Matteo si è confrontato con un problema che affligge tutti i motori elettrici a magneti permanenti (detti anche brushless), una delle tecnologie più recenti nel mondo delle macchine elettriche rotanti. Questo tipo di motori vengono impiegati, per esempio, nell'ambito della robotica o per la trazione di veicoli elettrici. «In queste macchine può capitare che campi magnetici indesiderati producano la circolazioni di correnti parassite nelle parti metalliche del rotore - spiega il brillante neolaureato -. Queste correnti indesiderate sono associate a una riduzione della potenza utile del motore, perché si disperdono sotto forma di calore. Se hanno un'intensità eccessiva potrebbero anche smagnetizzare e rendere inutilizzabile la macchina. La predizione di questi fenomeni è importantissima: di solito si effettua con simulazioni che richiedono però lunghi tempi di elaborazione e computer piuttosto potenti. Con la mia tesi ho ideato invece un metodo di calcolo e simulazione basato soltanto sulle equazioni "classiche" dell’elettromagnetismo, con un “costo” decisamente inferiore in termini di risorse di calcolo».

A introdurre la cerimonia di consegna del premio, che ammonta a 3mila euro, sarà il rettore. Interverrà quindi Sergio Carrato, docente al Dipartimento di Ingegneria e Architettura e membro della Commissione giudicatrice per l’assegnazione del premio, mentre Matteo sarà chiamato a raccontare la propria tesi. Saranno presenti inoltre l’ad di Danieli Automation Antonello Mordeglia e la responsabile dell’Academy Danieli, il ramo aziendale deputato alla formazione, Paola Perabò. «Collaboriamo da molti anni con l’Università di Trieste e con quella di Udine. Con Trieste abbiamo attivi progetti di ricerca specifici per Danieli Automation, ospitiamo ragazzi in tesi, e abbiamo istituito questo premio, dai criteri molto stringenti. Siamo lieti che quest’anno finalmente venga assegnato», commenta Paola Perabò. «Questo premio è un ottimo esempio di collaborazione tra Ateneo e aziende. Come Dipartimento di Ingegneria e Architettura curiamo molto i rapporti con le aziende - spiega Carrato - che possono conoscere e farsi conoscere dai nostri studenti con seminari, visite aziendali, tirocini e tesi. Alcune di loro finanziano anche borse di dottorato di ricerca. Quanto ai premi di studio, stiamo lavorando per formalizzare la procedura, in modo che sia più facile per le aziende offrire borse di studio».

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