Medicina può ampliarsi con il campus di Cattinara

Grazie a un finanziamento del Miur, che ha premiato l’eccellenza del Dipartimento,  spazi per simulazioni e autopsie virtuali. Undici corsi e 24 scuole di specializzazione  

Con la ristrutturazione del Comprensorio di Cattinara finalmente il Dipartimento di Scienze mediche chirurgiche e della salute (Dsm) potrà contare su un vero campus universitario, cui afferiranno anche le attività attualmente al Burlo Garofolo. «La Regione attraverso ASUITs ha finanziato con 3 milioni di euro il completamento delle aule di Cattinara - spiega il direttore del Dipartimento Roberto Di Lenarda - e ora stiamo lavorando per l’accentramento delle lauree sanitarie in un’unica struttura, di proprietà dell’Università, che consentirà anche di liberare il comprensorio di Valmaura». Grazie a un finanziamento straordinario quinquennale di quasi 10 milioni di euro ottenuto dal Miur il Dsm, che è risultato primo tra i Dipartimento di eccellenza di UniTs, potrà inoltre realizzare nelle vicinanze della Biblioteca di Cattinara una struttura dedicata alla formazione in medicina simulata, tema su cui sta investendo già da anni (per esempio con l’acquisto del “tavolo anatomico virtuale”, che consente di effettuare autopsie virtuali). Il DSM è una struttura universitario-clinica che offre ben 11 corsi di laurea: due esennali a ciclo unico (Medicina e chirurgia e Odontoiatria e protesi dentaria) e 9 triennali di area sanitaria (di cui 4 ad attivazione ad anni alterni con l’Università di Udine). Ospita inoltre 24 Scuole di specializzazione autonome, più sei ad esaurimento aggregate con altre Università, un dottorato di ricerca, 9 master di I e II livello. Con 1746 studenti, 419 specializzandi e 125 masterizzandi il DSM si avvale di 90 strutturati, 61 tra assegnisti e dottorandi di ricerca, 50 tecnici-amministrativi. Nelle attività didattiche e di tirocinio è fondamentale anche l’apporto del personale del Servizio sanitario regionale. Tutti i corsi di laurea e le Scuole di specializzazione del DSM sono a numero programmato nazionale, un elemento che aiuta la didattica e l’organizzazione dei tirocini, ma incrementa anche il numero di quelli che paradossalmente vengono classificati come abbandoni pur non essendolo. Chi non entra in posizione utile in graduatoria per immatricolarsi soprattutto a Medicina o a Fisioterapia s’iscrive a un altro corso di laurea per riprovare l’esame l’anno successivo e, se avuto successo, abbandonare il corso a cui si era iscritto. Ma una volta entrati, per quanto si tratti di un percorso faticoso, a lasciare sono in pochissimi: i laureati in corso sono più del 90% e il voto di laurea medio è molto alto. Non per tutti fare il medico è una vocazione posseduta fin dall’infanzia: «Io l’ho scoperto al liceo linguistico, grazie a una bravissima insegnante di chimica - racconta Martin Iurilli, al sesto anno di medicina è anche presidente del Consiglio degli studenti -. L’importante è scegliere questa strada con la consapevolezza che si avranno delle responsabilità importanti, dovremo prenderci cura delle persone». Tra i principali vantaggi a chi studia Medicina o Odontoiatria a Trieste c’è l’aspetto dei tirocini: «Qui si fanno fin dal primo anno, iniziando da osservatori ma prendendo subito contatto con la realtà dei reparti, mentre in altri atenei bisogna attendere fino al terzo anno», ci dice Martin. «Facciamo molta attività clinica - conferma Giulia Geretti, che sta per finire il quarto anno di Odontoiatria -: per la professione medico sanitaria la componente operativa è fondamentale. Sono molti gli odontoiatri provenienti da altre sedi italiane che vengono qui come medici ospiti per fare pratica». Giulia ci tiene a sottolineare l’ottimo rapporto docente-studente del corso di Odontoiatria: «Siamo in 26, come una classe delle superiori, e questo ci consente di essere guidati passo a passo nella professione». Il DSM è molto attivo anche nel campo della ricerca: il finanziamento più recente è arrivato dall’Erc, con 2,5 milioni di euro per un progetto sulle nuove terapie per la rigenerazione cardiaca assegnato al prof Mauro Giacca e condotto in collaborazione con l’ICgeb Insieme alla ricerca c’è anche il tema dei brevetti, che il Dipartimento supporta nello sviluppo e gestisce.

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