Mercurio oltre i limiti nel suolo Bonifica in sei aree pubbliche

/ SAN CANZIAN
Sono sei i punti, tutti su suolo pubblico, che a San Canzian d’Isonzo saranno interessati da una bonifica dello strato di terreno con mercurio sopra i limiti previsti. A effettuare l’intervento, a fronte dell’azione di monitoraggio e valutazione dell’inquinamento effettuata dalla Regione in seguito al Piano di bonifica dei siti contaminati del Fvg, sarà il Comune, che dall’ente regionale ha ricevuto le risorse necessarie. I 42 mila euro sono stati inseriti nel bilancio di previsione 2020 con l’ultima variazione e saranno quindi impiegati nell’arco dei prossimi mesi, sempre seguendo le indicazioni regionali.
«Un’area si trova vicino il campo sportivo di San Canzian e altre più a ridosso del fiume, ma tutte in aree di proprietà pubblica», afferma il sindaco Claudio Fratta. La verifica ha riguardato una situazione con cui il territorio di San Canzian e quello degli altri Comuni affacciati sull’Isonzo convivono quasi da sempre, visto che il distretto minerario sloveno di Idria, uno dei più importanti centri di estrazione di mercurio, è stato in attività per oltre 500 anni. Un periodo in cui sono state scavate 12 milioni di tonnellate di roccia, portando alla produzione di considerevoli quantità di mercurio metallico e durante le operazioni di lavorazione i residui venivano depositati sulle sponde dell’Idrijca, affluente di destra dell’Isonzo.
Il mercurio è stato ed è tuttora trasportato dalle acque dell’Isonzo, che l’hanno diffuso nel processo di costruzione della pianura isontina, come si rileva nel Piano regionale di bonifica dei siti contaminati. Proprio alla luce di questa presenza “diffusa” la Regione ha ritenuto opportuno avviare uno studio dei valori di concentrazione dei metalli nei suoli in collaborazione con Arpa per fornire sia una conoscenza approfondita sulla presenza del mercurio nell’area indagata sia di dare un supporto tecnico per la gestione del territorio.
Nell’ambito delle attività previste dal piano di indagine, Arpa ha prelevato, in corrispondenza di 131 punti in aree pubbliche, 254 campioni di suolo rappresentativi di uno strato di suolo superficiale e più profondo. Gli esiti dello studio hanno evidenziato che la zona caratterizzata dall’anomala presenza di mercurio è individuabile in una fascia di territorio che si sviluppa lungo gli argini dell’Isonzo e che i valori più alti si riscontrano comunque nella zona di Fossalon. —
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