Michele negli Usa fa “volare” la barca di Oracle

Stroligo è il più giovane dei progettisti al servizio del team detentore della Coppa America

C’è una componente triestina nel famoso Oracle Team Usa, l’imbarcazione dell’America’s Cup, che attualmente si trova nella baia di San Francisco. Nella squadra di venti progettisti il più giovane è il triestino Michele Stroligo, inserito fra i tecnici tre anni fa. Il suo compito è quello di progettare scafo e appendici, derive e timoni, indirizzando il gruppo, con valutazioni e test, sulle migliorie da apportare alla barca per raggiungere una maggiore velocità e prestazioni più elevate. «Durante l’estate 2009 ho scritto un articolo per un importante congresso di ingegneria navale (Nav2009, ndr), riguardava l’utilizzo di tecniche innovative per il calcolo delle prestazioni degli scafi, confrontate con i metodi tradizionali della vasca navale. Ancora prima di laurearmi, sono stato contattato da quello che è il mio attuale capo, un luminare dell’ingegneria navale e famoso progettista nel mondo della Coppa America, Mario Caponnetto. Conclusi gli studi ecco di nuovo la proposta di un colloquio per Bmw Oracle Racing, team che aveva appena vinto l’America’s Cup a Valencia. Quello di diventare uno dei progettisti nell’ambito dell’AC e per di più nel team defender, credo sia il sogno di ogni ingegnere navale - racconta Michele -. L’America’s Cup, la “vecchia brocca”, è il trofeo sportivo più antico al mondo, dove si uniscono tecnologia, innovazione, i migliori velisti e progettisti, l’eccellenza del settore, un ambiente unico, ricolmo di leggende viventi, prestigio, lusso, con la possibilità di girare il mondo. Tutto questo, assieme alla voglia di mettermi alla prova, ha determinato la mia scelta: partire senza rimorsi». Nel luglio 2010 Michele inizia la sua avventura a Valencia, a dicembre San Francisco viene annunciata come sede della 34.ma America’s Cup e ad agosto 2011, con gli altri progettisti, si trasferisce negli States. «Il mio settore è l' idrodinamica. Come primo incarico, con i colleghi, abbiamo sviluppato l’Ac45, catamarano propedeutico con cui si disputa l’America’s Cup World Series, poi siamo partiti con la progettazione dell’Ac72, la barca più grande. È la classe è con cui si regaterà la Vuitton Cup, che inizierà a luglio, e a settembre 2013 la America’s Cup, nella baia di San Francisco. È un lavoro che richiede molto impegno e molte responsabilità - sottolinea - sono contento che mi abbiano dato fiducia fin dall’ìnizio, quando avevo solo 26 anni». Tra gli aspetti che il giovane tecnico triestino apprezza maggiormente del lavoro il poter testare personalmente le proprie “creazioni”. «Ho provato più volte le barche, navigando a fianco di Russell Coutts e James Sphittil. Tra gli altri colleghi velisti, nonché amici, ci sono anche due medaglie d’oro alle ultime olimpiadi, Ben Aislie e Tom Slingsby».(m.b.)

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