Migranti, partito il piano “salva-Gorizia”

Entra nel vivo l’azione di alleggerimento. Designata la sottocommissione per i richiedenti asilo che ha sede a Udine
Bumbaca Gorizia 24_11_2017 Galleria Bombi sgombero profughi e rete © Fotografia di Ilaria Tassini
Bumbaca Gorizia 24_11_2017 Galleria Bombi sgombero profughi e rete © Fotografia di Ilaria Tassini
È entrato nel vivo il piano di “alleggerimento” della presenza di richiedenti asilo a Gorizia. Intanto, è stata istituita la sezione di Udine della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Gorizia. La documentazione del Ministero degli Interni è pervenuta al Comune di Gorizia in queste ore, con i nomi di tutti i componenti.


Parola


al sindaco


«Una buona notizia - commenta il sindaco Rodolfo Ziberna - che contribuirà a ridimensionare i flussi verso la nostra città anche se la svolta vera ci sarà quando la Commissione vera e propria, presente in città, verrà trasferita a Trieste. Secondo le notizie in mio possesso, siamo a buon punto: credo che il trasferimento si concretizzerà già a gennaio. Speriamo che la tempistica sia, realmente, questa».


Ma il primo cittadino è realista: sa perfettamente che il problema non verrà risolto anche perché parliamo di dinamiche internazionali, di flussi migratori di cui Gorizia è soltanto un’infinitesima rotella di un ingranaggio. «Lo spostamento della commissione non metterà fine agli arrivi ma, sicuramente, rallenterà notevolmente gli approdi in città. Non essendo più Gorizia sede di commissione territoriale verranno meno i motivi per venire qui. Conto molto sul
tam-tam
: quando i richiedenti asilo in arrivo apprenderanno che qui non c’è più l’organo che esamina le richieste di asilo politico e che le strutture di accoglienza sono piene, i flussi progressivamente caleranno». Ziberna è ottimista. E rivela che ci sarà «un ritardo maggiore» per la chiusura del Cara (che verrà trasformato in Cpr). Intanto, la sezione di Udine risulta composta dai viceprefetti aggiunti Maria Egle Bruno, Sandra Cavalieri, Giovanni Maria Leo, Davide Locastro (rappresentanti della carriera prefettizia con funzioni di presidente); dai vicequestori aggiunti Stefano Pigani, Stefano Stolf, Alessandro Miconi e dal primo dirigente Angela Pierobon (rappresentanti del Dipartimento della pubblica sicurezza); dai supplenti Monica Zamparutti, Anna Andrian, Annamaria Pellicano (rappresentanti dell’ente territoriale) e dai rappresentanti dell’Unhcr Riccardo Viviani, Angelo Pittaluga, Matteo Valentinuz, Giovannamaria Sartoretto, Marco Colucci, Esther Urbina, Gaia Roberta Bianchini, Pietro Tesoriero, Dria Paola Betti, Elisa Felicini, Sandra Magliulo, Luca Pacini e Sara Laurini.


La Commissione che viene attivata nel capoluogo friulano vaglierà prevalentemente le richieste di protezione formalizzate dagli asilanti che giungeranno nelle province di Udine e Pordenone, anche se la ripartizione dei carichi di lavoro con Gorizia verranno decisi una volta che la commissione sarà attivata.


La questione


della Galleria


Ziberna spende qualche parola anche nei confronti di coloro che, la scorsa settimana, hanno protestato per la chiusura di Galleria Bombi: il
sit-in
, come si ricorderà, venne organizzato dal Forum Gorizia. «Hanno manifestato? Bene. La democrazia è questo. Annoto solamente che le persone in piazza erano una trentina mentre la città conta 35mila abitanti. Evidentemente - sottolinea il sindaco - la maggioranza dei residenti ha deciso di disertare la manifestazione di protesta».


Conclude il primo cittadino: «La sensazione, ma ormai è diventata una certezza, è che la sinistra su questo tema non sappia più che pesci pigliare. La chiusura della Galleria ha privato tante persone di un argomento principe di polemica politica».


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