Nuovo sgombero in Porto Vecchio a Trieste: trasferite 157 persone
I migranti, dopo le procedure di identificazione, sono stati fatti salire a bordo di quattro pullman e portati fuori regione. Critici Pd e Ics: «Provvedimento tardivo»

La Prefettura mercoledì ha trasferito i migranti accampati all’ingresso del Porto Vecchio. Si tratta di 157 persone di varie nazionalità che, da tempo ormai, avevano trovato riparo sotto la tettoia che dà su largo Città di Santos.
L’attività, condotta da 91 operatori delle forze dell’ordine (Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza e Polizia locale), era stata annunciata nelle scorse settimane dalla Questura. Gli agenti e i militari si sono presentati alle sette e mezza.

I migranti, dopo le procedure di identificazione, sono stati fatti salire a bordo di quattro pullman e portati fuori regione per la successiva ospitalità in varie strutture del Veneto e del Piemonte.
La decisione di liberare l’ingresso del Porto Vecchio, oltre a rispondere alla necessità di assicurare ai richiedenti asilo luoghi di accoglienza idonei e dignitosi (a maggior ragione in considerazione dell’abbassamento delle temperature), si inserisce in una doppia valutazione della Prefettura: l’evento della Barcolana, innanzitutto, che in questi giorni richiamerà un flusso notevole di mezzi e turisti sulle Rive, ma anche nella zona di piazza Libertà e di largo Città di Santos.
La seconda esigenza è dettata dal cantiere in Porto Vecchio che, sottolinea la Questura, sta progressivamente avanzando.

«Dalle 7.30 – scrive in un comunicato la Prefettura di Trieste, che ha coordinato l’intervento – sono eseguite le attività volte alla verifica della presenza di richiedenti asilo, privi di immediate forme di accoglienza, nell’area del Porto Vecchio nei pressi della pensilina degli autobus, e alla conseguente presa in carico degli stessi».
Poliziotti, carabinieri, finanzieri e agenti della Polizia locale hanno affiancato gli addetti della Prefettura nelle procedure, mentre l’Ufficio immigrazione della Questura ha esaminato le posizioni di soggiorno.
Sul posto anche l’UNHCR, deputato a fornire adeguate informazioni legali e sulla possibilità, per i richiedenti asilo, di ricevere ospitalità nei CAS (Centri di accoglienza straordinari) e l’Asugi per le visite mediche e la rilevazione di eventuali problematiche sanitarie. Presente un mezzo del 118.
Sul posto sono state installate le tensostrutture fornite dalla Protezione civile regionale. La Caritas ha distribuito i pasti, con oneri a carico della Prefettura. «L’operazione, conclusa senza criticità – precisa il comunicato – ha consentito di prendere in carico i richiedenti asilo privi di immediate forme di accoglienza che avevano trovato temporanea dimora negli edifici fatiscenti ubicati nell’area del Porto Vecchio, area ove attualmente sono attivi i cantieri aperti a fronte dell’avvio dei lavori di riqualificazione e in modo particolare nella zona della pensilina degli autobus».
Le persone, prima di essere accompagnate sui pullman, sono stati sottoposte a visita medica. L’intera area è stata pulita dall’AcegasApsAmga.
Pauso della deputata Nicole Matteoni, segretaria provinciale di Fratelli d’Italia Trieste: «Le operazioni hanno consentito finalmente l’identificazione di questi individui e il loro ricollocamento in strutture in luoghi fuori da Trieste. Ringrazio la Prefettura e gli enti coinvolti e tutte le forze dell’ordine per la messa in sicurezza dell’area».
Ma secondo l’Ics si è trattato di un «tardivo» trasferimento, «pur positivo per chi ha finalmente trovato una collocazione», che però «non risolve il problema: diverse decine di persone continuano infatti a dormire in strada. Queste operazioni tampone non risolvono nulla, perché già dal giorno successivo i problemi si ripresentano».
Così la dem Laura Fumulari, vicepresidente del Consiglio comunale: «Provvedimento tardivo e temiamo isolato. Da anni chiediamo che si facciano con regolarità i trasferimenti dei migranti che stazionano in centro, trovando l’inerzia assoluta di Comune e Regione. Non si fa perché non si vuole».
Soddisfatto il sindaco Roberto Dipiazza: «Bravi tutti, bel lavoro», afferma laconico.
Dalla Regione, invece, è l’assessore regionale alla Sicurezza e immigrazione, Pierpaolo Roberti, a esprimere riconoscimento alla Prefettura. «Un grande ringraziamento a tutti gli enti coinvolti, ma soprattutto al Prefetto, alla Questura e al ministero dell’Interno».
Roberti ricorda che in occasione del primo Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto Petronzi era stato chiesto «un intervento concreto per alleggerire la pressione sul territorio e garantire una sistemazione dignitosa a chi, fino a ieri, dormiva sotto la pensilina del Porto Vecchio. Un invito che – osserva – è stato portato a termine con successo e senza criticità». Ciò lo si deve «al prefetto Petronzi, al questore Fredella e alla sinergia tra tutti gli enti coinvolti per le rispettive competenze. Sottolineo anche la sensibilità del ministro Piantedosi».
«Siamo al fianco di quanti denunciano da settimane la situazione in Porto Vecchio, a cominciare dai volontari che hanno protetto, curato e nutrito i migranti», rileva la responsabile Migrazioni del Pd Fvg Linda Tomasinsig. «Comprendiamo al tempo stesso le esigenze di sicurezza e decoro dei cittadini, e perciò chiediamo che l’accoglienza si svolga in modo strutturato, senza valutazioni di opportunità politica ma esclusivamente di buon senso e governo del territorio».
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