Due anziani di Monfalcone chiamano i veri carabinieri e fanno arrestare i truffatori
I due coniugi si sono resi subito conto di essere vittime di un raggiro e hanno telefonato al 112

La rivincita degli ottantenni. Non capita quasi mai, ma quando succede, che soddisfazione se nella rete non ci cade l’anziano di turno, bensì il truffatore.
È avvenuto a Monfalcone, dalle parti della Posta centrale, dove grazie alla prontezza di spirito di una coppia contattata al telefono col solito canovaccio del finto carabiniere e soprattutto grazie alla tempestività d’intervento dei carabinieri di via Sant’Anna, due malintenzionati provenienti dalla Campania sono stati identificati e poi arrestati. Uno ora si trova ai domiciliari, l’altro è sottoposto a obbligo di dimora con permanenza notturna in casa. Entrambi sulla trentina d’anni.
Il fatto risale al 15 settembre, un lunedì. È pomeriggio quando una coppia di anziani residente in centro, sui 75 anni lei, verso gli 80 lui, compone il numero unico di emergenza (112) per segnalare una truffa in corso. In pratica, pochi minuti prima un uomo, spacciandosi per un maresciallo dei Carabinieri, ha telefonato in quella casa.
Questi i fatti, così come ricostruiti in seguito: ricorrendo al numero fisso, il presunto truffatore imbastisce una storiella coi fiocchi. Ci sarebbe stata una fantomatica rapina a Trieste e per questo motivo ai titolari dell’abitazione intima di consegnare tutti i gioielli in possesso a un incaricato del Tribunale giuliano, di lì a poco in zona, a scopi comparativi. Il presunto truffatore spiega che è necessario confrontare i preziosi con quelli sottratti dalla gioielleria. Altra fandonia senza alcuno spunto di verità.
Ma l’anziana, ch’è una donna accorta, davanti alla richiesta in buona fede propone subito di portare gli ori direttamente in caserma, dai Carabinieri di via Sant’Anna: una risposta che all’imbroglione ovviamente non va a genio. Così, per rafforzarne il convincimento, spiega alla donna ch’è inoltre indispensabile verificare l’automobile nelle disponibilità del marito, attraverso un perito, finto pure questo.
Infatti, sempre seguendo il filo logico del raggiro, nella rapina risultava coinvolta anche una Bmw intestata al coniuge, che peraltro nella realtà nemmeno dispone di un tale mezzo.
A quel punto, vedendo che qualcosa non quadra, la pensionata, sospettosa e determinata a non cadere nella truffa, chiude la conversazione. Il marito è invece ancora “agganciato” a un secondo complice, che l’ha frattanto chiamato sul cellulare, dopo che l’altro compare aveva chiesto un secondo recapito in caso di emergenza, oltre al numero fisso. Lestissima la moglie si rivolge così al 112.
I due campani tuttavia non sono da meno: uno è già sulla soglia di casa a scampanellare con insistenza. Ma anche qui, astuzia. Come Penelope coi proci che disfa di notte la tela di Laerte, la coppia accampa plausibile scusa e motiva la lentezza nell’approdo alla porta con gli acciacchi dell’età: problemi di deambulazione. Giusto il tempo necessario a far arrivare la gazzella. I militari bloccano così uno dei presunti truffatori, col dito ancora appoggiato al campanello. L’altro, invece, poco distante a bordo di un Suv, in attesa di fuggire col complice.
Epilogo della vicenda: gli accertamenti successivi dei Carabinieri confermano l’intento fraudolento dei due. Che, arrestati per tentata truffa, in Tribunale a Gorizia vedono poi convalidato il provvedimento.
Il Gip applica a uno dei malviventi i domiciliari e all’altro l’obbligo di dimora con permanenza notturna in casa. Verso gli indagati si precisa che vige la presunzione d’innocenza fino all’eventuale terzo grado di giudizio.
La vicenda, spiega il Comando provinciale, dimostra l’importanza della campagna di sensibilizzazione avviata nell’Isontino dall’Arma, contro le truffe agli anziani. Gli incontri organizzati nelle sale comunali e parrocchiali aiutano anziani e soggetti più fragili a riconoscere i segnali delle truffe, spesso basate su tecniche subdole che fanno leva sulla fiducia e sensibilità emotiva delle vittime. Ma stavolta, grazie alla prontezza della coppia, la truffa è stata sventata. Il finale è diverso e l’hanno scritto loro.
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