Minacciava l’assicuratore triestino che lo aveva smascherato

A giudizio Gaetano Molino, voleva estorcere 50mila euro alla Genertel con un falso incidente stradale. Poi ha perseguitato il liquidatore che lo ha scoperto
Di Corrado Barbacini
Foto BRUNI TRieste 02.10.12 Incidente a Barcola
Foto BRUNI TRieste 02.10.12 Incidente a Barcola

«Controlla i tuoi figli giorno e notte e ora vai e denunciarci, perché solo questo sai fare. Comunque guardati nel quartiere». E ancora: «Controlla i tuoi figli giorno e notte e stai attento, superuomo, nelle strade di Trieste possono farsi male. E occhio a tua moglie: potrebbe piangerli. E ora vai dai carabinieri».

Una pioggia di messaggi sms come questi, ma anche telefonate al cellulare privato e al telefono di casa. E poi lettere e cartoline, una addirittura una con la foto della casa segnata con una "x".

In questo modo un dirigente dell'ufficio liquidatori della Genertel è entrato nel mirito di un personaggio di Messina che gli investigatori ritengono legato alla criminalità organizzata. Il personaggio in questione si chiama Gaetano Molino e ha 37 anni. Ieri mattina è stato rinviato a giudizio dal gip Laura Barresi che ha accolto la richiesta del pm Cristina Bacer. Accusa: estorsione e violenza privata. L’udienza è stata fissata per il prossimo primo luglio.

La vicenda era iniziata a metà del 2010, con la richiesta da 50mila euro giunta a Genertel di un risarcimento danni per un incidente accaduto in località Galati, in provincia di Messina. Gli ispettori della società assicurativa avevano effettuato gli accertamenti del caso scoprendo che in realtà si trattava di un tentativo di truffa. Il finto danneggiato si chiama Carmelo Muscolino. Ma l’incidente non era mai avvenuto.

Così il 21 giugno del 2011 il responsabile dell'ufficio liquidazioni della Genertel aveva sporto una querela alla polizia stradale.

In breve le minacce sono iniziate puntuali, dopo poche settimane. Prima numerose e insistenti chiamate al call center della società. Dopo qualche giorno una telefonata è giunta al dirigente nel mirino, in cui un sedicente collaboratore dello studio di infortunistica messinese gli suggeriva di ritirare la querela e liquidare il sinistro: in cambio offriva di rivelargli gli estremi di tante altre truffe compiute ai danni della Genertel nella zona di Messina.

A questo punto l'attenzione della persona poi identificata per Gaetano Molino si è rivolta alla moglie del funzionario assicurativo. Infatti utilizzando il nome falso di Giuseppe Privitera, Molino si era spacciato per collaboratore di uno studio di infortunistica stradale della città siciliana.

Il 27 luglio del 2011 la donna ha ricevuto una telefonata a casa in cui una persona che si era presentata come Giuseppe Privitera le chiedeva se avesse ricevuto una busta gialla.

Da qui un crescendo costante di minacce in tutti i modi e in ogni forma. Alla fine quella più inquetante, che porta la data del settembre del 2011. Un foglio bianco con il nome del funzionario e poi la frase: «Siamo arrivati alla resa dei conti. Chi ti scrive appartiene al fango del meridione. Ai (senza h, ndr) osato toglierci il pane quotidiano e ora su quelle strisce (pedonali) prima o poi ti farò piangere i tuoi cari. Non aggiungo altro, sai cosa fare. Chiamami per il bene dei tuoi figli». In breve le indagini della squadra mobile e della polizia stradale hanno consentito di individuare l'estorsore. E ora è scattato il rinvio a giudizio.

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