Mine per disincagliare il traghetto Marco Polo dall’isolotto di Sit

ZARA
Secondo gli esperti, per liberare il traghetto Marco Polo incagliatosi sull’isola di Sit sarà necessario attivare cariche esplosive, che dovranno frantumare quelle rocce del fondale che impediscono alla nave di riprendere il largo. Il tutto è stato causato da un errore umano. È quanto stabilito dalla commissione d’esperti nominata dal ministro del Mare e Trasporti, Bozidar Kalmeta, e chiamata a far luce sul clamoroso incidente del traghetto fiumano Marco Polo, andato a finire sabato notte sull’isoletta di Sit, nell’arcipelago delle Incoronate. In base alle indagini fin qui compiute e alle testimonianze raccolte, la commissione ha addebitato le responsabilità dell’incagliamento ai marittimi che stavano espletando il turno di guardia, essendo stato constatato che il ferryboat funzionava a dovere. Il loro (non vengono comunitati i nomi dei marittimi, né la loro funzione) è stato un errore di navigazione, non avendo provveduto in tempo a cambiare rotta alla nave.
A causa dell’errore, il Marco Polo aveva dapprima strisciato con il fianco destro sullo scoglio Balabra, per poi andare ad arenarsi sulla vicina Sit, posta tra le isole di Pasman e Zut. Tra giorni saranno comunicati anche i risultati delle analisi dell’alcoltest, che ha riguardato l’equipaggio. Non mancano però le polemiche, in quanto diversi addetti ai lavori hanno fatto presente che gli esiti dei test alcolemici si hanno in poche ore e dunque non servono tanti giorni. Da qui la nascita di illazioni e sospetti. Si sta intanto rivelando più difficile del previsto il disincagliamento, che vede impegnati quattro rimorchiatori del Servizio marittimo adriatico di Fiume.
Ieri, nella seconda giornata di operazioni, i battelli sono riusciti a trascinare la nave per un metro e mezzo, il che ha però prodotto ulteriori danni alla fiancata destra, già lesionata al momento dell’ impatto. L’azione è stata interrotta per alcune ore, dopo di che i sommozzatori – visionato lo scafo - hanno comunque dato il placet alla ripresa del disincagliamento. Ricordiamo che il Marco Polo si era «arrampicato» per ben quindici metri sulla costa, un dato che non deve stupire visto che si tratta di una nave lunga 128,3 metri, motivo di vanto della società di Palazzo Adria. Secondo gli esperti, per liberare il traghetto sarà necessario attivare cariche esplosive, che dovranno frantumare quelle rocce del fondale che impediscono al Marco Polo di riprendere il largo. (a.m.)
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