Mittelmoda a Gorizia, in passerella abiti inclusivi e ispirati alla body positivity

Circa 600 studenti coinvolti nella versione junior di Mittelmoda. «Per il futuro puntiamo a creare a Gorizia un istituto di moda»

Alex Pessotto
Un momente della sfilata foto Bumbaca
Un momente della sfilata foto Bumbaca

Il prossimo anno (giugno o luglio) Mittelmoda tornerà a Gorizia in omaggio a Go!2025, ma già giovedì il teatro Verdi ha ospitato un evento che può venirne considerato un prologo.

E così circa 600 studenti hanno preso parte a Mittelmoda district, 12.ma edizione, contest junior che ha coinvolto sette scuole superiori regionali con corsi di moda e design.

Tema dell’iniziativa era l’inclusività e, tra gli istituti scolastici rappresentati, ce n’erano due di Gorizia: il liceo artistico Fabiani e l’Isis Cossar-da Vinci.

Più nel dettaglio, tra la ventina di finalisti di cui, al Verdi, si son potute ammirare le creazioni, c’erano tre allievi del Fabiani (sotto la supervisione delle docenti Roberta Calvo, Antonella Lorusso e Viviana Ballivo) e due del Cossar-da Vinci (docenti Elisa Segnaboni e Anna Lo Presti). Quattro erano le categorie in concorso: stilismo abiti, stilismo accessori, modellistica, texture e materiali. Quest’ultima ha visto la vittoria di Eugenia Ommeniello, diciannovenne di Cervignano che frequenta il liceo artistico cittadino.

La vincitrice Ommeniello con la dirigente scolastica Battistutti. Foto Bumbaca
La vincitrice Ommeniello con la dirigente scolastica Battistutti. Foto Bumbaca

«È stato un percorso complicato, ma bellissimo – ha dichiarato Eugenia –. Ci ha messo alla prova, ma è stato utile per comprendere se, effettivamente, è questo ciò che vogliamo fare da grandi. Per l’occasione, ho realizzato un abito femminile adattabile alle diverse taglie e dedicato all’inclusività. I suoi colori riprendono le tonalità della pelle e con la texture a ricordare le opere di Pollock e “Il bacio” di Klimt».

Un momento della sfilata foto Bumbaca
Un momento della sfilata foto Bumbaca

Oltre a lei, gli altri due finalisti del Fabiani erano Ksenia Liviero, diciottenne goriziana, e Riccardo Brisco, diciottenne di Capriva. «È stato un percorso interessante – ha detto la prima –. Ho potuto esplorare varie tecniche di lavorazione del tessuto prima di approdare a quella che ha portato alla realizzazione del mio foulard, basato sul concetto della body positivity». «Nonostante le inevitabili complicanze, è andato tutto benissimo – ha quindi riferito il secondo –. Per Mittelmoda District ho creato un abito e una mantella inserendo elementi orientali e occidentali a rappresentare un abbraccio fortemente inclusivo».

Sono state poi Marta Alessandrini, ventunenne di Cormons, e Dominic De Rose, ventenne di Fogliano Redipuglia, le finaliste provenienti dal Cossar-da Vinci. «È stata un’avventura breve ma intensa – ha commentato Marta –. Ho realizzato un kimono che, come significato, evidenzia la possibilità di fusione tra varie etnie». «È stata una piacevole esperienza, che, per fortuna, non ha risentito di particolari intoppi – ha poi affermato Dominic –. Ho creato un pantalone in patchwork, grazie a scarti di jeans, adatto a tutti, anche a coloro che hanno difficoltà fisiche».

«In gennaio mi incontrerò con il presidente di Mittelmoda International Lab, Matteo Marzotto, per creare, proprio sul tema della moda, un connubio di eventi tra Milano, Gorizia e Trieste, dove Its sta facendo ottime cose. L’obiettivo è di rendere la regione un polo internazionale del settore» ha invece dichiarato il presidente della Camera di Commercio della Venezia Giulia, Antonio Paoletti, mentre il presidente della Fondazione Carigo, Alberto Bergamin, e il segretario generale International Lab of Mittelmoda, Maurizio Tripani, hanno evidenziato la necessità di creare a Gorizia un nuovo Istituto Tecnico Superiore per la formazione di figure specializzate richieste dalle aziende, garantendo maggiori sbocchi occupazionali ai giovani studenti di design e moda. —

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