Modesti: il Giudice di pace deve rimanere a Palmonova

CERVIGNANO L'ex pretore di Cervignano, Diego Modesti, scende in campo per difendere l'Ufficio del Giudice di Pace non solo dall'accorpamento udinese, quanto da quello palmarino proposto dal sindaco della città stellata, Francesco Martines. «Nel 1999 – insorge Modesti - Cervignano ha già subìto la chiusura della Pretura, lì da sempre, con compiti in materia civile, penale, tutelare e tavolare. Per tutti questi anni Palmanova ha invece avuto la fortuna di mantenere la sezione distaccata del tribunale. Dopo una perdita già penalizzante, la soppressione del Giudice di pace svuoterebbe il capoluogo della Bassa di un servizio che in gran parte era già stato sottratto agli abitanti». L'avvocato, noto nel territorio anche per essere il presidente della Croce Verde (su cui si ventila una scesa in campo politica tra le fila del centrodestra cervignanese) ha infatti retto la Pretura del capoluogo fino alla sua chiusura, avvenuta nel 1999. E adesso che l'ufficio del Giudice di pace ha cominciato a vacillare, Modesti interviene anche nel caso in cui si decida di tenere in piedi un servizio per la Bassa friulana. É infatti vero che secondo la manovra bis di Berlusconi e il successivo schema di decreto legislativo approvato da Monti, l'ufficio di Cervignano sarebbe destinato ad essere accorpato a Udine. Ma è altrettanto vero che l'Ordine degli avvocati di Udine ha indicato la necessità, nella Bassa, di tenere in piedi almeno uno dei tre uffici esistenti a Cervignano, Latisana e Palmanova. Da qui lo scatto in avanti di Martines e la reazione del sindaco uscente di Cervignano, Pietro Paviotti, che ha fatto sapere come l'associazione intercomunale stia cercando di “salvare” il servizio del capoluogo. Tra Comuni di centrosinistra s'intravede così una lotta al servizio non tanto diversa da quella che vede Aquileia e Fiumicello contendersi la sede della direzione didattica. Intanto, secondo il sindaco di Terzo Michele Tibald, se l'ufficio di Cervignano rimanesse a carico dei Comuni, costerebbe 2,90 euro procapite, a fronte dei 2,27 per la sede unica a servizio di tutta la Bassa. (el.pl.)
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